Reebok presenta la collezione “REEBOK x HARING”

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Avvertenza: quella che sto per mostrarvi è una collezione “impegnativa” a livello estetico. Per impegnativa intendo che difficilmente incontrerà i gusti di tutti, è eccessiva, un po’ folle, colorata, molto colorata.

Reebok Classic, infatti, avvia una collaborazione con la Fondazione Keith Haring dando vita ad una collaborazione che consta in una sneakers collection ispirata ad opere tra le più famose, ma anche rare, dell’artista. Un’artista che, vorrei sottolinearlo, io amo alla follia, tanto da aver scritto su di lui un intero capitolo della mia tesi di laurea specialistica, divorando biografie su biografie di questo ragazzo, poi uomo, così speciale.

Julia Gruen, Executive Director della Fondazione Keith Haring, ha dichiarato: “I modelli Reebok Classic sono diventati famosi quando le opere più celebri di Keith iniziavano a essere conosciute in tutto il mondo. Questo crea un’affinità naturale – una collaborazione che si basa su valori comuni: accessibilità, design, creatività. Grazie a Reebok abbiamo potuto mostrare al pubblico alcune delle immagini più amate di Keith reinterpretate in un modo totalmente nuovo ma sempre autentico, insieme a nuove interpretazioni di dipinti e disegni unici. Siamo convinti che Keith sarebbe entusiasta nello scoprire che i suoi lavori continuano a catturare l’attenzione e che riescono a dialogare anche con i giovani di quest’epoca.”

E francamente ne sono convinta anch’io! Keith avrebbe trovato sicuramente il modo di adeguarsi al cambiamento dei nostri tempi e, come non ha mai fatto, nemmeno quando le sue opere iniziavano ad essere quotate e ricercate in tutto il mondo, non si sarebbe dimenticato della “strada”. E quando si parla di strada si può parlare più astrattamente di persone normali, come me e voi, che ogni giorno lavorano, si prendono cura della propria famiglia e nel tempo che resta sognano.

Insomma, è una collezione destinata sia a far discutere, sia a fare tendenza, così come facevano un tempo e continuano a fare le opere di Keith Haring.

I miei disegni potrebbero essere disegnati su qualsiasi supporto o materiale, come i geroglifici egizi, i pittogrammi maya o indios. I miei disegni vogliono attivare una superficie e diffondere energia. E trasformare una superficie neutra, anonima, dandole una personalità. (Keith Haring)

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