Design Week: anche Bologna risponde all’appello

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Dopo Milano, Venezia, Firenze anche La Dotta è in fermento per il debutto della sua Bologna Design Week, oggi al via fino a sabato 3 ottobre. Per essere precisi la terra del design per eccellenza ha visto protagoniste anche Torino e Palermo, la prima con ben otto edizioni dal 2008 al 2013, la seconda per tre fino al 2009 e mi auguro possano trovare presto nuovi stimoli per riprendere il percorso iniziato. Nella città metropolitana niente padiglioni, niente distretti ma 4 sedi, la Galleria Cavour, il Campogrande Concept, la Corte Isolani e l’Atelier Corradi, dalle quali partiranno 8 percorsi che mapperanno la città tra installazioni e collaborazioni inedite. Che i riflettori si accendano sulle diverse culture del progetto, nel luogo storicamente all’avanguardia per la sua capacità di accogliere e integrare esperienze.

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Nell’attesa di esplorare le proposte dedicate al complemento e all’oggetto d’arredo, faccio un giro fra le strade dove in un ritmato e colorato racconto urbano convergono l’infinito universo della ricerca con un famelico mondo produttivo che, insieme, tracciano nuove geografie creative. Packaging, food, fashion, tech ed educational, incontrano pubblico aziende e professionisti lungo il percorso Design School, presentando esposizioni, prototipi, nuove idee e concept in un fitto calendario di workshop attivati in collaborazione con i Corsi in Design del Prodotto Industriale e in Culture e Tecniche della Moda dell’Università di Bologna, dell’Accademia di Belle Arti, del New Design Center, dell’Università di Modena e Reggio Emilia con il Food Innovation Program, e della Scuola di Design dell’Università Finis Terrae di Santiago del Cile. Cappellini, Cassina, Fritz Hansen, Kartell, Knoll, Molteni&C, Oikos, Rimadesio, Smeg, Veneta Cucine e Vitra, solo alcuni dei grandi brand che da oggi animeranno il percorso Design Store e che si mettono in mostra dando spazio a esposizioni monografiche di progettisti e prodotti. Allestimenti speciali e installazioni temporanee, fra le quali Vitruvio, An embracing digital experience, un’esperienza di realtà virtuale applicata per la prima volta al mondo dell’architettura e del design, grazie all’esperienza maturata da ASSA e presentata da Claudio Silvestrin. Con Vitruvio non solo si possono visitare costruzioni architettoniche, musei e città lontane, ma anche ciò che non è stato ancora costruito attraverso una visione iper realistica e coinvolgente.

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Location insolite, negozi, librerie, studi e spazi retail accendono il Design Spot. Carolina Wyser, l’ex Atelier tessile Corradi, Urban Center Bologna insieme per dare spazio a Realmente – Il progetto tra aula e realtà, progetti e prototipi degli studenti del Corso in Design del prodotto Industriale UniBO, in una mostra allestita con la collaborazione di Essential che ha prodotto in serie limitata una borsa, risultato del workshop al quale hanno partecipato i giovani designer. Qui Italjet presenta le più recenti E-bike di propria produzione; ispirate alle prime moto del ‘900, queste biciclette elettriche guardano alla qualità artigianale e agli stili del passato con l’utilizzo di tecnologie aggiornate. Con l’obiettivo di connettere l’imprenditorialità territoriale CNA, la Confederazione Nazionale dell’artigianato è protagonista del percorso Bologna su misura che vede botteghe artigiane accogliere produttori, autoproduttori e progettisti stimolando collaborazioni originali nei settori moda, cibo e arte. Un viaggio per la città alla scoperta di luoghi storici o appena riaperti: in questo ambito saranno visibili i lavori di Crete Pièce Unique, i gioielli scultura di Maria Luigia 7071 e Cristian De Franchi reinterpretati attraverso le immagini virtuali di Loop.

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Progetti, complementi ma anche processi di creazione. Il tessuto produttivo di Bologna incontra il grande pubblico presentando novità e alcune anticipazioni per il 2016. Design made in Bologna, accoglie creativi autoctoni dal fashion da Confezioni Paradiso, Le Friperie e Matta e Goldoni, all’oreficeria di Africa Design e Andrea Sancini, fino alle sperimentazioni con la carta di Legatoria Artistica Marimorei e Le Magnifiche Editrici. La città dei tortellini scopre così nuovi approcci alla tavola unendo tradizione e capacità di reinventarsi, Corte Isolani, dedicata a Design Food, spalanca la porte dellEnoteca Giacchero per introdurre nuovi modi di assaporare la buona cucina e inedite modalità di preparazione attraverso degustazioni e aperitivi. Workshop ed esposizioni dedicati a elaborazione, trasporto e conservazione degli alimenti, valorizzano una varietà di strumenti, sempre più specifici, che si sono modificati al variare delle condizioni sociali e culturali.

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Il design entra nel circuito delle gallerie d’arte: due mondi che dialogando in modo produttivo si contaminano e si reinventano. Sulla via di  Crossover art i galleristi esporranno per l’occasione, oggetti di design in un calendario di mostre a tema tra cui Otto Gallery con Oggetti con una storia, progettati da Carlo Scarpa, Achille e Pier Giacomo CastiglioniGalleria Studio G7 presenta invece Emilio Nann own design con prodotti realizzati per Biliani, De Castelli, Haute Material, Pianca, Vittorio Bonacina e Zanotta. Dedicato ai vincitori del bando che sostiene l’innovazione creativa per le start-up bolognesi proiettate verso una città smart, tecnologica ed ecosostenibile, Incredibol! è il percorso che toccherà una quindicina di realtà imprenditoriali, troveremo Juno design, con i suoi esempi di impiego di digital fabrication; lo studio di fashion design per bambini Les Libellules, l’agenzia creativa Otago, il mondo di Zoo in Strada Maggiore e la food translation del duo Panem&Circenses.

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Ancora spazio al Fashion Design con le opere che trattano il tema del cibo realizzate dagli studenti del Corso di Laurea in Culture e Tecniche della Moda, dell’Università di Bologna, una selezione da Fashion loves Food, lettura del rapporto tra moda e cibo, già ospitata presso il Museo della città di Rimini lo scorso giugno. Kitchens, a cura di Roy Menarini e Ines Tolic, è un supercut di 26 minuti realizzato prendendo in considerazione oltre 200 sequenze cinematografiche in cui le azioni si svolgono nelle cucine; mentre Fashion Diets, a cura di Mattia Candiotti e Federica Muzzarelli, è una riflessione fotografica sull’ossessione tutta contemporanea per le diete. Iperproteico ironizza su dimagrimento e l’efficacia dello sforzo, così come lo fa Mediterranean Confection considerando la tavola, storia e modello alimentare. Prét à Manger sfida il sacro avvicinandolo al profano tra stick and chips e junk food e Let Them Eat Cake narra del lusso, del gusto; la moda è lì alla corte delle fashion icons.

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Non posso concludere questo post senza raccontare una storia, una di quelle che piacciono a me. C’erano una volta, precisamente nel 1945, dei disegni originali che andarono perduti a causa dei bombardamenti che rasero al suolo la città di Berlino. C’erano e quindi è facile pensare che non ci siano più. Non fosse per la pazienza e la memoria di un assistente personale che si sforzò di ridisegnarli davvero non ne avremmo più traccia. Sergius Ruegenberg fu al fianco dell’architetto Mies van der Rohe, maestro del Movimento Moderno, suoi erano i disegni. Chi mi legge da tempo, può immaginare quali sensazioni ed emozioni io stia provando in questo momento. Parliamo del Padiglione Barcellona costruito in occasione dell’esposizione universale del 1929 per rappresentare la Germania. Forte la volontà di ricostruirlo in occasione della partecipazione della Francia al Salone Internazionale dell’Edilizia a Bologna nel 1977. Inizia quindi un’incessante ricerca di materiali, documenti. Scambi epistolari con Hans Maria Wingler all’epoca direttore dell’archivio Bauhaus. Ma nonostante questo non abbia mai visto luce in terra felsinea, grazie a dedizione e devozione filologica oggi nel corso della Bologna Design Week presso lo spazio ABC di via Alessandrini è possibile ammirare un pezzo di storia attraverso essenzialità e funzionalità, quella caratteristica del less is more, come recita il motto del maestro. Curata da Alice Zannoni la mostra svela il materiale dell’archivio di Mario Ciammitti, una serie di disegni, di fotografie e l’ineguagliabile poltrona Barcellona con il suo sgabello, icone storiche dell’interior design.

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E allora non resta che darci appuntamento a domani, per scoprire le novità e le proposte tra complementi e oggetti d’arredo di questa prima edizione di Bologna Design Week, stay tuned con Funk Design.

 

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