Qualche settimana fa sono finalmente andata al cinema per vedere “I sogni segreti di Walter Mitty“, un film che mi ha incuriosita per le numerose opinioni che avevo sentito in merito.
Non sono solita leggere le trame dei film, un po’ perché dicono tutto e niente e un po’ perché non voglio rovinarmi l’ “effetto sorpresa”, così sono entrata in sala aspettandomi un film sull’immaginazione, sui “viaggi mentali” che ognuno compie quotidianamente nella sua mente, io per prima! Il film parla di questo argomento attraverso la storia di Walter Mitty, interpretato e diretto da Ben Stiller: un personaggio timido e riservato, che sarà capace di superare i suoi limiti e i suoi sogni, trasformandoli in realtà.
Walter Mitty è un personaggio chiuso, segretamente innamorato della sua nuova collega e sovente perso nei suoi pensieri tanto da fargli perdere la cognizione della realtà. Lavora come manager dell’archivio fotografico della rivista Life, che lo vede passare le sue giornata lavorative in un seminterrato buio. Una vita che così descritta sembrerebbe necessitare obbligatoriamente di fantasia ed evasione!
Nella prima parte del film, Ben Stiller ci accompagna in entrambe le vite di Walter, sia quella reale che quella immaginaria: se nella prima Walter è una comparsa della propria vita, nella seconda ne diviene l’eroico protagonista. Quello che segna la svolta, nel film e in Mitty, è l’imminente possibilità di licenziamento. Questo desta il protagonista che deciderà di prendere realmente in mano la sua vita e renderla concreta: attraverserà le più diverse esperienze per raggiungere il suo obiettivo che si definirà sempre di più come la volontà di vivere realmente la propria vita.
Durante la visione del film ho avuto il costante presentimento che tutto fosse una fantasia di Mitty: se nella prima parte viene palesato dal ridestamento improvviso del protagonista, nella seconda Walter sta veramente vivendo la sua vita, pur surreale che sia. Devo ammettere che la pellicola non mi ha entusiasmata, l’ho trovata un po’ troppo lenta e spesso mi sono aspettata un colpo di scena che poi non è mai arrivato.
La storia è però capace di far riflettere. Di Walter Mitty nella nostra vita quotidiana ce ne sono molti e forse lo siamo un po’ anche noi: sognatori, protagonisti di una vita parallela dove noi siamo gli eroi e nulla può andare storto.
“Vedere il mondo, cose pericolose da raggiungere, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi. Questo è lo scopo della vita”
Lo slogan di Life che viene ripetuto più volte nel film diviene lo slogan del film stesso. Anche nelle fiabe moderne se vogliamo, i sogni diventano realtà.
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