La La Land – Recensione

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Abbiamo visto La La Land, il musical con Ryan Gosling e Emma Stone candidato a 14 premi Oscar (record come fu per Titanic e Eva contro Eva). Ecco la nostra recensione del film di Damien Chazelle.

Damien Chazelle, prima di diventare un regista di successo, sarebbe voluto diventare un musicista jazz. Questa sua sfrenata passione per la musica, la si può facilmente ritrovare nelle pellicole da lui dirette. Whiplash, uno dei migliori film del 2014, era parzialmente ispirato alla storia personale dello stesso cineasta: mentre studiava per diventare batterista alla Princeton High School, infatti, ebbe un insegnante di musica severo – non troppo diverso dal personaggio interpretato da J.K. Simmons. Due anni dopo, Damien Chazelle torna a parlare di musica in un film che è un omaggio ai musical degli anni ’50 e ’60. Con due protagonisti, Ryan Gosling e Emma Stone, in stato di grazia.

La scelta di girare un musical contemporaneo senza canzoni conosciute poteva sembrare una scelta azzardata e, infatti, Chazelle per diversi anni non è riuscito a trovare finanziatori per questo progetto. Solo dopo gli apprezzamenti di critica e pubblico ricevuti per Whiplash, il musical ha iniziato ad attirare le attenzioni degli studios. Fortunatamente ci viene da dire.

La La Land infatti, rende chiare le proprie intenzioni fin dalla prima scena: una serie di macchine in fila tra il traffico cittadino, suoni di clacson, stazioni radiofoniche di sottofondo. All’improvviso, gli autisti balzano fuori dalle loro vetture, si lasciano andare a balletti ossessivi e noi spettatori, sulle note di Another Day of Sun, veniamo trascinati in una coloratissima Los Angeles grazie a un piano sequenza di 6 minuti che introduce gli stili e i temi che verranno affrontati nel corso della pellicola.

La La Land

La trama di La La Land è semplice e, diciamocelo, molto banale: Sebastian è infatti un pianista che vorrebbe aprire un locale jazz. Mia è invece un’attrice, ma si vede continuamente sbattere porte in faccia a ogni casting a cui partecipa. Gosling e Stone si incontrano, si scontrano, si innamorano: i due sembrano nati per recitare insieme (l’avevano già fatto in Crazy, Stupid, Love e in Gangster Squad) e la loro alchimia è incredibile. Chazelle li ha paragonati a una coppia della Hollywood classica, come Spencer Tracy e Katherine Hepburn o Humphrey Bogart e Lauren Bacall. Due attori che per l’occasione hanno imparato anche a ballare, cantare e suonare. Lo stesso Gosling, infatti, ha imparato in tre mesi a suonare il pianoforte da zero in modo da non costringere la produzione a una controfigura. Non a caso entrambi si sono già aggiudicati il Golden Globe come Migliori attori e sono in odore di Premio Oscar.

Al fianco dei due mattatori, c’è una terza protagonista in La La Land: Los Angeles. La città degli angeli riveste un ruolo fondamentale nel film con il suo Osservatorio, gli Studios, le insegne luminose e le sue enormi opportunità. È il posto in cui – per antonomasia – si possono realizzare i sogni. Al contempo i colori molto accesi, i vestiti e le scenografie non ci permettono di capire in che epoca sia ambientata la pellicola. In un primo momento il cinema trasmette Gioventù bruciata con James Dean, successivamente veniamo trasportati in un pool party con estetica e musica anni ’80 e, infine, la presenza di cellulari e vetture ibride ci ricordano che siamo ai giorni nostri. Per tutti i 128 minuti, però, sembra di trovarsi in una Los Angeles che trascende il tempo e lo spazio.

Chazelle ha voluto inoltre celebrare la Hollywood dei tempi d’oro e i suoi musical: sono tantissimi i riferimenti presenti nella pellicola ed è difficile riuscire a riconoscerli tutti. Grease, West Side Story, Un americano a Parigi, Singing’ in the Rain, ma anche musical più recenti come Moulin Rouge! di Baz Luhrmann. Il regista ha cercato di rendere omaggio a un tipo di cinema che ormai non esiste praticamente più.

Dicevamo della trama: le critiche più accese si sono concentrate proprio su questo punto. È innegabile che il film tratti di una (quasi) convenzionale storia d’amore tra i due protagonisti. Questo però è solamente un espediente per parlare di altro. Chazelle infatti con La La Land ci vuole dire di inseguire i nostri sogni e di non mollare mai, perché solo con sacrificio e con costanza potranno realizzarsi. Non a caso una delle massime di Sebastian è “Fai quello che vuoi, quello che desideri veramente. E che gli altri vadano a farsi fottere.” Impossibile dargli torto.

E la musica? Possiamo tranquillamente dire che le musiche di La La Land siano già un classico. Una volta usciti dalla sala e i giorni successivi continuerete a canticchiare tutte le canzoni del film. City of Stars, Audition, Someone in the Crowd e la già citata Another Day of Sun sono i temi che rimangono maggiormente impressi nella mente al termine della visione. Le prime due hanno entrambe ricevuto una candidatura come Miglior canzone ai prossimi Oscar e siamo certi che una delle due si porterà a casa la statuetta. Ai Golden Globe ha trionfato City of Stars, brano malinconico in cui Gosling – accompagnato da un leggero pianoforte – canta le gioie e i dolori che una città come Los Angeles può dare.

In conclusione, La La Land è in grado di emozionare lo spettatore e di accompagnarlo nel rapporto sentimentale tra Sebastian e Mia dall’inizio alla fine. Visivamente perfetto, con musiche che sono già storia, con due interpreti fantastici, il film con Ryan Gosling ed Emma Stone vuole spingere ognuno di noi a inseguire i propri sogni e lo fa in maniera perfetta. Dopo Whiplash, Damien Chazelle si conferma – a soli 32 anni – il nuovo enfant prodige del cinema americano e non ci stupiremmo se il 26 Febbraio si portasse a casa le statuette più ambite. Noi, intanto, siamo già in attesa del suo prossimo progetto.

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