Numerologia al Cinema e in TV: no, non sono completamente impazzita. D’altra parte anche se chi mi conosce bene sa quanto la mia antipatia per i numeri sia proverbiale (e inversamente proporzionale a quella per le parole), devo riconoscere quanta importanza abbiano nella vita quotidiana.
Ehi, non amo i numeri, ma senza di essi non potrei leggere l’ora (e arrivare in anticipo), impostare il timer per la pasta (ed evitare che scuocia, che se c’è una cosa che odio, è la pasta scotta). Insomma, non sarà solo a questo ovviamente, gli scienziati che con i numeri hanno fatto grandi cose mi perdonino per la banalità del pensiero, ma i numeri contano. Eccome. E giuro che non ho appena scritto un banale gioco di parole.
C’è una scienza, però, che si occupa di studiare i numeri e che è quella che interessa più propriamente a questo post, ovvero la numerologia. Perché capita che i numeri, oltre al loro uso pratico e concreto, possano avere anche dei significati nascosti, esoterici addirittura, capita che in ogni cultura del mondo si dia ai numeri un “potere” diverso, legato al cosmo, alla vita, all’amore, alla superstizione e chissà a cos’altro.
E poi ci sono il cinema e la televisione. Sì perché qui ci troviamo nella sezione Spettacolo di MOMAStyle e non posso continuare molto ancora con queste discettazioni filosofiche.
NUMEROLOGIA AL CINEMA E NEI TELEFILM
Esattamente come c’è chi si diverte a scovare le dietrologie massoniche nei film Disney, c’è anche chi si diverte a decifrare il significato dell’uso reiterato di determinati numeri all’interno di produzioni cinematografiche e televisive. È stata creata anche un’interessante infografica in merito, che vorrei però approfondire, da, lo ripeto, non cultrice dei numeri, ma persona affascinata dai ragionamenti che possono sottostare alla decisione di un regista o di uno sceneggiatore di utilizzarli.
Ad esempio mi sono sempre chiesta, da grande appassionata della seria, come fossero stati scelti i famosi “numeri di Lost“, 4, 8, 15, 16, 23, e 42 appaiono frequentemente nella serie, sia individualmente che in sequenza, la loro somma è 108, altra cifra che compare spesso. Sono stati scelti a caso? No, rappresentano i fattori dell’equazione di Valenzetti, che sarebbe in grado di predire l’estinzione del genere umano. Doveva essere solo un’espediente, all’inizio della seconda serie, ma ha fatto da esca per i telespettatori appassionati e gli sceneggiatori ci hanno costruito intorno una storia che, in fase iniziale, non era nemmeno prevista. Cosa sia l’equazione di Valenzetti però non chiedetemi di spiegarvelo.
Il numero 23 diventa l’ossessione di Jim Carey nei panni di Walter Sparrow nel film “The Number 23”, il povero Walter in un dramma crescente inizia a vedere il 23 in qualunque cosa, tutta colpa di un libro regalatogli dalla moglie, che poi non osi lamentarsi della sua crisi piscotica-ossessivo-compulsiva. Sempre per tornare alle teorie complottiste riguardo la Diseny, in molti nel corso degli anni si sono chiesti cosa significasse il codice A113 presente in molte scene dei cartoni animati e film di animazione Disney Pixar. Ebbene, il codice non conduce affatto al tesoro dei templari, bensì è quello di un’aula del California Institute of Arts, un aula dove la maggior parte dei professionisti che lavorano in Pixar deve essere passato per forza nel corso del percorso di studi. Oltre che in Cars e in Toy Story sono davvero moltissime le pellicole in cui compare questo codice, c’è chi ha pensato di farne un bel video riassuntivo dal 1995 ad oggi.
E vogliamo parlare di Orizzonti di Gloria con la sua ripetizione ossessiva del numero 5? O del thriller psicologico 11-11-11 diretto da Darren Lynn Bousman che, manco a dirlo, porta alla luce i lati oscuri del numero 11? A quanto dicono gli studiosi il numero ad essere più presente all’interno dei film è il 3, che in numerologia rappresenta moltissimo da un punto di vista religioso/simbolico, tre come la Santissima Trinità Cristiana, il Trimurti Indù, le tre dimensioni del mondo…Ed ecco che fioccano titoli che contengono questo numero, dai più ai meno impegnati, ne cito uno, giusto perché ne ho memoria dagli studi universitari, Tre canti per Lenin, correva l’anno 1934 e il regista era Dziga Vertov. Anche il 9, suo multiplo, non si può dire non abbia avuto fortuna, la sua simbologia è legata alla vita (9 mesi di gestazione della gravidanza), al quadrato del 3 (aridaje), la cosiddetta “prova del nove”…Qui di titoli ce ne sarebbero per riempire un romanzo intero: dai più impegnati come La nona porta del 1999 (sarà un caso?) di Polansky, al 9 settimane e ½ di Lyne, magari non un capolavoro all’altezza ma con uno spogliarello, e una colonna sonora, tra i più famosi al mondo.
A volte i numeri non hanno nessun significato specifico, ma ci diverte scoprirli, sapevate ad esempio che Rory Gilmore, nel corso delle sette stagioni della serie “Una mamma per amica” ha citato e presumibilmente letto ben 340 libri? Beh io l’ho saputo di recente, mettendomi a rivedere la serie dalla prima puntata in previsione dell’arrivo del tanto atteso proseguo su Netflix, e, anche se sono certa di averne letti di più in una vita intera, mi è venuta nuovamente voglia di leggere.
Ripeto, con i numeri non ho un buon rapporto (figuriamoci con la numerologia), e quando da giovanissima facevo la commessa per arrotondare, il momento della cassa e del dare i resti era il mio peggior incubo. Ma letterati o meno, come la sottoscritta, come possiamo non ammettere che anche questi strani insegni che uniti tra di loro compongono cifre, non siano affascinanti? Mai quanto un buon dizionario, ma affascinanti. Fuori e dentro la finzione cinematografica.
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