San Valentino 2017: in occasione della festa degli innamorati vogliamo consigliarvi 5 film alternativi da vedere (o rivedere). Pellicole che al loro interno non racchiudono solamente una storia d’amore, ma anche tematiche e generi diametralmente opposti.
CINEFILO
“chi ha passione per il cinema e per tutte le attività ad esso connesse.”
Penso che la definizione appena fornita possa descrivermi alla perfezione: il mio amore verso la settima arte va avanti, ormai, da diversi anni e i miei sentimenti nei suoi confronti non accennano ad attenuarsi. Non ho la presunzione di ritenermi un esperto del cinema nella sua interezza e, soprattutto, ad eccezione di un modulo di un corso universitario, non ho compiuto studi ad esso inerenti. Sono semplicemente un appassionato in grado di emozionarsi con storie avvincenti, personaggi indimenticabili e colonne sonore capaci di farti salire i brividi lungo la schiena. Nonostante non sia il mio genere preferito, ho pensato che San Valentino potesse rappresentare l’occasione perfetta per poter consigliare a tutti alcuni film a tema da vedere (o rivedere). Come vedremo, non ho voluto focalizzare la mia attenzione su classiche pellicole romantiche, ma su film d’autore in grado di racchiudere al loro interno – oltre che una storia d’amore, ovviamente – tematiche e generi totalmente differenti.
Sing Street di John Carney (2016)
Iniziamo subito con una delle perle del 2016: Sing Street di John Carney è uno dei film che ho apprezzato maggiormente nell’anno appena terminato. Siamo negli anni ottanta a Dublino e il giovane Connor cerca di evadere dai problemi familiari ed economici grazie alla musica. Dopo aver conosciuto Raphina decide di formare, insieme ai propri compagni di scuola, una band con l’unico obiettivo di conquistarla. La storia d’amore tra i due giovani fa da cornice all’estetica e alla musica anni ’80. La colonna sonora, infatti, vanta brani di gruppi quali Cure, a-ha, Duran Duran, Clash, Spandau Ballet e tanti altri. Se apprezzate questo genere musicale il film di John Carney è perfetto per voi. Nel corso della pellicola, inoltre, vedremo il protagonista Connor cambiare spesso stile ispirato dai look di importanti artisti come David Bowie e Robert Smith. Un film passato completamente in sordina nei cinema italiani, ma che è in grado di dipingere bene gli anni ’80 e le sotto-culture giovanili, riuscendo anche a descrivere in maniera sincera e leggera le prime cotte giovanili. Sing Street non può essere catalogato (per ovvi motivi) come film romantico, ma il rapporto tra Connor e Raphina è parte integrante della storia e, per questo motivo, se volete trascorrere un San Valentino a base di cinema, vi consiglio di utilizzare 106 minuti per recuperare questo piccolo gioiello.
Laurence Anyways di Xavier Dolan (2012)
Per tutti gli amanti dei film d’autore, il nome di Xavier Dolan non rappresenta sicuramente una novità: il regista canadese, infatti, nonostante i soli 27 anni, ha già dalla propria parte una fedele schiera di fan (soprattutto grazie al successo di Mommy nel 2014). La cifra stilistica di Dolan è facilmente riconoscibile in tutti i suoi lavori: dal realismo delle sue storie, dalla particolare fotografia e dalle perfette scelte musicali. San Valentino rappresenta l’occasione perfetta per recuperare uno dei suoi primi e più apprezzati lavori: in Laurence Anyways, il protagonista Laurence rivela alla sua ragazza il suo desiderio di diventare donna. La donna, pur rimanendo sconvolta, decide di rimanere al suo fianco. Nonostante la lunga durata, 159 minuti, e i temi trattati, la pellicola di Dolan non risulta pesante e rappresenta un inno nei confronti delle diversità, da non rifiutare e accettare apertamente. Ciò che stupisce è che sia stato scritto da un ragazzo che, all’epoca, aveva solamente 23 anni. Un talento unico e puro. Assolutamente da non perdere.
Lei di Spike Jonze (2013)
Lei di Spike Jonze è, senza alcun dubbio, uno dei miei film preferiti. Ci troviamo in un futuro non troppo lontano nel quale i computer hanno un ruolo fondamentale nella quotidianità delle persone: l’uscita di un innovativo sistema operativo dotato di intelligenza artificiale in grado addirittura di provare emozioni cambierà la vita di Theodore Twombly (interpretato da Joaquin Phoenix). L’uomo stringerà, infatti, un legame particolare con il proprio OS di nome Samantha (doppiata magnificamente da Scarlett Johansson), del quale si innamorerà. Dopo le collaborazioni con Charlie Kauffman in pellicole innovative come Essere John Malkovich e Il Ladro di Orchidee, Spike Jonze scrive e dirige una storia d’amore non convenzionale portando l’esplorazione del rapporto uomo-tecnologia a un livello ancora più elevato. Il film è stato apprezzato da critica e pubblico, a tal punto da vincere il Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura Originale. Considerando lo status di cult contemporaneo raggiunto dal film mi auguro che l’abbiate già visto da tempo, in caso contrario rimediate immediatamente e lasciatevi trascinare nella problematica relazione tra Theodore e Samantha.
Questione di Tempo di Richard Curtis (2013)
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un film che combina differenti generi al proprio interno: Questione di Tempo di Richard Curtis (sceneggiatore di cult come Quattro Matrimoni e un Funerale, Notting Hill e Il Diario di Bridget Jones) mischia la commedia con il dramma, il film sentimentale con la fantascienza. Il protagonista Tim (interpretato da Domhnall Gleeson), infatti, scopre dal padre un segreto: tutti gli individui di sesso maschile nella sua famiglia hanno sempre avuto la capacità di viaggiare nel tempo. Tim è in grado di modificare i singoli avvenimenti per correggere il proprio futuro. Il ragazzo decide, quindi, di utilizzare questo potere per trovare una fidanzata. In seguito conoscerà a un appuntamento al buio Mary, ma Tim sarà obbligato a rivivere spesso gli stessi momenti compiendo anche scelte difficili. Questione di Tempo è un film molto leggero: il tema dei viaggi temporali non rende troppo complicata la trama e il dramma è solamente accennato. Non raggiunge il livello dei cult del passato di Richard Curtis, ma penso sia adatto per sorridere e per passare dei teneri momenti con il proprio partner.
The Lobster di Yorgos Lanthimos (2015)
Era da diversi mesi che, a seguito di pareri entusiastici di amici, volevo vedere The Lobster di Yorgos Lanthimos: finalmente, ci sono riuscito qualche giorno fa e ho potuto confermare il giudizio positivo di chi me l’aveva consigliato. La pellicola del regista greco è grottesca e molto particolare: mi sono trovato di fronte a uno dei film più strani che abbia mai visto. Siamo, infatti, in un futuro distopico in cui le persone single, per legge, vengono portate in un hotel in cui sono costrette a trovare un compagno con cui fare coppia entro quarantacinque giorni. Se falliscono vengono trasformate in un animale a loro scelta. Il protagonista David (interpretato da Colin Farrell), dopo essere stato lasciato dalla moglie, viene portato nell’albergo in cui dovrà trovare una nuova compagna, altrimenti verrà trasformato in un’aragosta – un’ottima scelta anche secondo la direttrice dell’hotel perché «di norma tutti pensano ai cani, ed è per questo che ce ne sono così tanti. Pochi pensano agli animali esotici, ed è per questo che rischiano l’estinzione». Fin dalla trama è possibile, quindi, comprendere la peculiarità di The Lobster. Lanthimos, infatti, è in grado di analizzare in maniera perfetta le relazioni di coppia: questo mondo distopico (non troppo diverso dal nostro, in realtà) rappresenta una critica nei confronti degli individui che si sentono obbligati ad avere una compagna e non sono in grado di vivere da soli. In The Lobster questo concetto viene estremizzato dal registra greco: i single, infatti, non meritano di vivere come gli altri e sono obbligati a trasformarsi in animali. Come dicevo, uno dei film più strani che abbia mai visto, ma assolutamente imperdibile (ha ricevuto pure il Premio della Giuria al Festival di Cannes e una cadidatura agli Oscar 2017 per la Miglior sceneggiatura originale). Voi che animale scegliereste?
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