Sei tu - Syria - 1997
Questa canzone per me rappresenta moltissimo. Sei tu di Syria è stata la prima canzone di cui ho avuto la base e che ho imparato a cantare, piaceva molto a mia mamma e così mi incoraggio ad ascoltarla e riascoltarla. Quando si inizia a studiare canto da piccoli è molto facile andare in fissa con alcuni pezzi, tanto da iniziare a maneggiarli fino a quando non diventano una specie di abito di sicurezza, rappresentano la tua comfort zone, insomma. Così, per anni Sei tu è stata la canzone con cui aprivo o chiudevo spettacoli e serate di piano bar, è stata una delle canzoni che ho sempre portato ai provini (insieme al gospel His eye is on the sparrow, ma questa è un’altra storia), è stata la prima che ho registrato in un vero studio… Credo che Syria non lo saprà mai no? Visto che sono rimasta una delle tante cantanti per hobby, una di quelle non ce l’ha fatta e probabilmente mai ce la farà, però ecco, mi farebbe piacere se qualcuno le dicesse: “Sai, la tua canzone Sei tu, è l’unico abito perfetto di questa ragazza”.
Ci sono notti con la luna che non vuoi dormire e ti va di scrivere e pensare l’orologio gira lento dentro questa stanza l’alba prima o poi dovrà arrivare.
E sto bene con me stessa perché colpe io non ne ho forse quella di volere te… È che quando c’è da dare io do tutto quel che ho e poi all’improvviso arriva il vuoto dentro me.
Sei tu che mi manchi, sei tu che mi stanchi. E per questa insicurezza che mi dai, ogni nuvola che passa te ne vai, ma io guardo avanti perché sono solo momenti. Se tu fossi un cielo azzurro forse io non ci starei perché in fondo quel che voglio è che resti come sei.
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