Mai come in questi giorni mi sono resa conto che ogni mondo può contare sui suoi “furbetti del quartierino”. Anche il mondo dell’handmade non ne è immune, ahinoi, “ahi” soprattutto per le creative.
Scrivo questo post dopo un paio di giorni di riflessione e lo scrivo soprattutto vista “lago di Garda”, il che mi permette di essere un po’ più lucida e tranquilla. Cosa è mai successo vi starete chiedendo? Purtroppo ho scoperto grazie ad alcune provvidenziali segnalazioni che non è tutto oro quel che luccica, modo di dire mai tanto azzeccato per un mondo come quello dei bijoux handmade…
Premettendo che di base sono una persona buona e che tende a fidarsi delle altrui parole e dichiarazioni, e che non cambierò mai questo modo di essere perché mi ha sempre permesso di condurre una vita serena e piena di conoscenze interessanti, ci tengo anche a dire che non sono cretina. Dunque come tutte le persone buone ma non cretine quando mi rendo conto di essere stata presa in giro, mi arrabbio.
Fatta questa personalissima premessa voglio aprire un discorso generico, senza fare nomi, tanto sono convinta che chi dovesse passar per questi lidi e sentirsi chiamato in causa, saprà benissimo, di sua coscienza, cosa fare. Ho deciso ormai un mese fa circa di inaugurare la rubrica “Handmade for future” per dare spazio con vari appuntamenti settimanali a piccole interviste e reportage ad artisti e creativi che militano con passione nel mondo dell’hanmade.
Perché l’ho fatto l’ho già spiegato più volte, ma vado a rispiegarlo.
Questo è sì un blog di moda e lifestyle, ma di blog di moda e lifestyle è ormai invaso il web e a me non piace uniformarmi, dunque ho pensato di “far buon uso” di una passione e una curiosità personale come quella che nutro per il mondo dell’handmade, dando spazio su queste pagine di pixel a tutti coloro che vogliono far conoscere la loro attività artigianale. Si tratta di uno scambio reciproco, certo, perché io offro visibilità su questo blog che, ringraziando il cielo e tutti voi, è sempre più seguito, e io guadagno (nel vero senso della parola) conoscenze bellissime, accattivanti e formative che, spesso, si trasformano in amicizie e in veri rapporti di collaborazione lavorativa. Uno scambio, dunque, che fa bene a tutti. E come tutti gli scambi dunque, deve funzionare senza intoppi…Fino ad ora è stato così, ma era tutto troppo bello per essere vero, dunque, venendo al punto, ho ricevuto alcune segnalazioni riguardo a una persona ospitata nella rubrica Handmade for Future, segnalazioni discrete, fatte con assoluta gentilezza, sono stata invitata a vedere un album di fotografie in cui sono raccolte a confronto opere di svariate creative con opere di Una creativa. Mi è stato chiesto cosa ne pensavo…se vedevo anch’io somiglianze eccessive o se forse le “creative scopiazzate” stavano esagerando. Ora, io non so dare una risposta netta a questa domanda, e non mi va nemmeno di mettermi a fare l’avvocato del diavolo, resta il fatto che quando le somiglianze diventano troppe qualche dubbio verrebbe persino a San Francesco…ed è venuto anche a me che di santo non ho neppure la punta dell’unghia del mignolo sinistro.
Come ho detto alle dirette interessate non posso conoscere tutti i retroscena che albergano nel mondo dei creativi, conosco (a volte a malapena) quelli che albergano nel mondo del blogging che è il mio pane quotidiano, figuriamoci se posso mettermi a operare un controllo scientifico su date di pubblicazione di oggetti e bijoux, figuriamoci se posso ricordarmi a memoria la somiglianza tra oggetti e bijoux fotografati che, a volte, visiono a centinaia al giorno. Però, in virtù di quello che ho detto poco fa su me stessa, credo di avere una certa onestà intellettuale e se mi vengono dei dubbi è giusto che li condivida con tutte voi.
Copiare è sbagliato, figuriamoci, lo dice una che non ha mai copiato nemmeno a scuola in vita sua, un po’ per timore di essere pizzicata un po’ per orgoglio e volontà di superare i propri limiti. Sempre a scuola, però, ho visto gente copiare persino i temi, e mi sono sempre chiesta: “come diamine puoi copiare un tema?”. Esprimere sensazioni e opinioni su un argomento scrivendo è qualcosa che fa parte della propria spontaneità, della propria esperienza, conoscenza della lingua e, infine, anche creatività, se uno è dotato. Credo che il medesimo discorso valga per il mondo dell’handmade, un mondo in cui c’è spazio per tutti e per tutte le forme d’arte e, proprio per questa pluralità, è stupido, banale e riduttivo copiare qualcosa da qualcun’altro.
Le influenze sono un altro discorso. Tutti i grandi artisti del passato e del presente hanno subito o subiscono delle influenze da parte di chi è venuto prima, di chi ha fatto il massimo, di chi è passato alla storia. Anch’io nel mio piccolo posso dire di aver subito delle influenze da parte di blogger più esperti e longevi di me, sia nel modo di scrivere che in quello di gestire sfilze di codici html, ma al di là di questo credo, in fede, di essere stata in grado di creare un mio stile personale.
Ci sono tanti hobby che uno può coltivare, e ci sono tanti mestieri che uno si può scegliere, ma, ripeto, un conto è farsi influenzare, un conto è copiare deliberatamente ciò che fa qualcun’altro, prendersi gioco di più persone contemporaneamente, convincere degli utenti che vogliono comprare handmade che ciò che comprano è autentico, fatto a mano con amore e con passione (e quindi ha un certo valore economico anche elevato, rispetto agli standard di bijoux acquistabili in numerose catene specializzate), senza nemmeno premurarsi di coprire delle tracce che, chiunque abbia voglia e tempo a disposizione, oppure motivazioni serie come il dispiacere di esser stato copiato, possa scoprire, magari nel bazar più frequentato del mondo, ovvero quello di Ebay (sottolineo Ebay, non uno shop online qualunque).
Io, da appassionata di bijoux e handmade ho sbagliato a dare eccessiva fiducia e a non operare controlli, ma chi ha preso in giro me e altre persone ha sbagliato in modo ancora più grave, a mio parere, non tanto proprio verso gli altri, ma verso se stesso. Ci sono tanti difetti che uno può avere, ma, caspita, non avere onestà intellettuale credo da sempre sia il peggiore.
In seguito a tutto ciò, consigliata da una creativa che ammiro e di cui mi fido molto, ho deciso che da ora in poi Handmade for Future darà spazio solo a quei creativi che creano le loro opere ex novo manualmente. Per intenderci non darò spazio (ed è ovvio che in questo caso sto parlando di gioielli) a chi assembla. Non che ad assemblare ci sia nulla di male, anzi, e alcune di voi lo fanno davvero in modo magistrale e con risultati meravigliosi, ma assemblando i rischi che si corrono ad esser copiate, riprodurre involontariamente un’idea, una sequenza di ciondoli, perle e perline, crescono del 101%. E in questo modo ne va della credibilità di tanti, anche della mia. Con una delle mie puntate di Handmade for Future so di aver fatto rimaner male delle persone che si sono dette “ma adesso X viene anche osannata su un blog?” e questo proprio non mi va giù.
Certo, è impossibile far contenti tutti, e anche in questo caso ci sarà qualcuno che penserà che sto sbagliando rotta, ma così ho deciso e l’udienza è tolta. Poco democraticamente me ne rendo conto, ma al di là della mia decisione, rimane uno spazio apertissimo nei commenti qui sotto per dire la vostra (sapete che non modero i commenti e che non uso nemmeno i codici captcha, quindi lasciare un commento è davvero istantaneo e immediato). Mi sento libera di operare delle eccezioni quando mi renderò conto che ne vale davvero la pena e dopo aver eseguito tutti i controlli del caso e, ve lo dico, mi sentirò libera anche di confrontare le parole delle interviste a cui risponderete digitandole su google, perché a volte si scoprono tante cose… Assurdo copiare un oggetto, ma assurdo anche non usufruire dei 250.000 lemmi e più della lingua italiana contati dal celebre dizionario della lingua italiana diretto da De Mauro e ritrovarsi a riciclare frasi intere in più interviste diverse. Sarà anche vero che ai creativi vengono rivolte spesso domande simili, ma un minimo di diversificazione, suvvia, costa qualcosa?
Mi scuso se ho sbrodolato eccessivamente, o se, per dirla non troppo finemente “ho pisciato fuori dal vaso”, ma sentivo di doverlo fare. Ora sono pronta a tutte le reazioni possibili ed immaginabili.
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