Ecco che dopo qualche giorno di assenza torna la vostra rubrica preferita: oggi Handmade For Future ospita Maria Mazzali, ideatrice e creativa del brand PetiteFraise. Cosa mi ha colpito? L’allure romantica e retrò che caratterizza le creazioni di Maria, detta Mary, l’assoluta precisione e professionalità con cui realizza e comunica la sua creatività, attraverso un blog curato e aggiornato, degli shop online seguiti e apprezzati. Insomma, come direbbero tante persone che conosco, “c’è del marketing”…Che detto così potrebbe sembrare una battuta, ma, giuro non lo è. Maria, oltre ad essere una creativa che ha trasformato le sue abilità manuali in una attività concreta, sa come ambientare e realizzare le fotografie delle sue creazioni, sa come comunicare con chi la segue, sa come veicolare messaggi relativi alla sua attività, e questo, ovviamente, non si può che trovarlo positivo.
I soggetti, come capirete ben presto dall’intervista, sono spesso e volentieri dolci e cottilons, soggetti che abbiamo già incontrato in altre creative che hanno partecipato a questa rubrica, e che continueremo ad incontrare perché mi piacciono molto e mi riportano sempre in una dimensione fanciullesca che fatico ad abbandonare (almeno quella!), ad una cosa però sto attenta: alla distinzione! E credo che PetiteFraise riesca benissimo ad essere se stesso come brand, con una personalità ben definita.
Come nasce la tua passione per l’handmade?
Penso di avere un animo creativo da quando ero bambina. Mia mamma mi dice sempre che sin da piccola ero un’entusiasta piena di idee e immaginazione, non stavo ferma un attimo e inventavo giochi sempre nuovi. In particolare la passione per il “fatto a mano” nasce alle elementari: durante le ore di “educazione all’immagine” la nostra maestra ci faceva lavorare a punto croce, la pasta di sale, i collage, varie tecniche di disegno, una volta ci ha fatto persino dipingere su vetro! Forse devo proprio a lei l’amore per l’handmade. In quinta elementare ho anche seguito un corso di cucito per bambine, durante il quale ho imparato a cucire vestitini per le mie bambole, cuscini e pigotte. Ricordo che mi divertii tantissimo, e in quel periodo, e per i seguenti 2-3 anni, pensai di voler diventare stilista! Poi alle scuole medie realizzavo braccialetti multicolori con rocailles e perline, che regalavo o vendevo per pochi centesimi; al liceo per un periodo mi sono dedicata al découpage, ma la svolta è arrivata al primo anno di università: in ottobre comprai i miei primi panetti di fimo (arancione e verde, con cui realizzai delle zucche di Halloween) e da quel momento non mi sono più fermata!
Sei un’artista e una creativa, che tipo di studi hai seguito?
I miei studi non c’entrano nulla con le mie creazioni. Ho frequentato il liceo linguistico e ora mi sto laureando in Lingue e Letterature Straniere. Per quanto riguarda le mie creazioni, non ho mai seguito studi specifici, anzi! Alle medie e al liceo ero piuttosto negata in arte. Sono un’autodidatta, ho imparato guardandomi intorno, sperimentando, pasticciando, sbagliando. Ho comprato dei libri di bigiotteria, ho cercato tutorial su internet, ma sono convinta che per imparare e migliorarsi l’unico metodo davvero utile sia la pratica continua e costante.
La tua produzione privilegia soggetti “golosi”, torte, cupcakes, pizzette, teiere, realizzate con precisione e un pizzico di fantasia e fiaba. Come nasce l’idea e l’ispirazione per questi soggetti?
Mi piace realizzare soggetti “golosi” forse perché sono golosissima io stessa! Ebbene sì, vado pazza per i dolci e per il tè, non potrei vivere senza. Riprodurli con la pasta modellabile mi dà una grande soddisfazione, anche perché sono assolutamente privi di calorie (garantito!) e indossarli non ti fa ingrassare! A parte gli scherzi, dal momento che ormai i dolci e il cibo in miniatura sono visti e rivisti ovunque, ho sempre cercato di rielaborarli e interpretarli a modo mio. Voglio fortemente che il mio stile sia riconoscibile e distinto dalla massa: per questo cerco di donare ai miei bijoux un tocco vintage e rétro, femminile e romantico. Sto tentando di superare il lato “adolescenziale” delle mie creazioni per raggiungere un pubblico più adulto, ma senza perdere freschezza e spontaneità. La linea “Treasures” nasce proprio con questo intento; è caratterizzata da un’atmosfera vintage e un po’ rétro, che possa farci sognare epoche e decadi passate, il vecchio baule della nonna pieno di tesori dimenticati e affascinanti, persi in un tempo lontano e vago. È una collezione a cui tengo molto, e sto cercando di svilupparla e di farla crescere.
Chi sono i tuoi clienti e che rapporti si creano con loro?
Le mie clienti sono ragazze e donne femminili e romantiche, allegre e amanti dei colori. Conoscono il valore dell’handmade e proprio per questo è un piacere per me “affidare” loro le mie creazioni… non sopporterei di venderle a chi non sa apprezzarle appieno! Con loro posso instaurare un rapporto di fiducia e di cordialità… faccio di tutto per renderle felici, perché la loro soddisfazione si rispecchia ovviamente nella mia!
Quanto è importante l’uso del web e dei social network nei lavori handmade?
Direi che è fondamentale. La concorrenza è spietata e ormai è a livello mondiale, quindi per farsi conoscere è necessario saper sfruttare al meglio ogni canale, soprattutto il web, che se usato bene può arrivare davvero ovunque. Io cerco di essere presente il più possibile su internet, con il blog, i vari shop online, la galleria flickr, le pagine facebook e twitter… insomma, se si riesce a gestire bene tutto, si ha la possibilità di raggiungere un pubblico molto ampio. Non vi dico la soddisfazione di sapere che qualcuno in America, in Australia, o in qualche Paese europeo indossi una mia creazione!
Per conoscere e visitare tutti gli spazi di PetiteFraise avete a disposizione svariate alternative:
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