The Velvet Room: lingerie per una donna consapevole, seducente e femminile.

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LogoDa quando la rubrica Handmade For Future ha aperto i battenti su questo blog credo di aver esplorato svariati orizzonti dell’artigianato e della creatività italiana, un settore però mi mancava, quello della lingerie, dell’intimo per così dire.
Forse perché è rarissimo trovare ancora artigiani in questo settore, e dunque, avendone scoperta una davvero brava e promettente non potevo non intervistarla e portare le sue bellissime creazioni all’attenzione di tutte le donne in lettura (e anche degli uomini, si sa mai che, visto l’avvicinarsi di S. Valentino, vi venga voglia di fare quale regalo un po’ fuori dai soliti binari di cuoricini e rose!).
The Velvet Room si chiama il suo brand e lei è Alessandra Di Ioia. Cosa mi ha colpita? Prima di tutto il nome (lo so, lo dico sempre, ma quando un nome è originale e rispecchia in pieno quello che poi si può notare in una collezione perché non sottolinearlo?). The Velvet Room, La Stanza di Velluto: evoca sensualità, femminilità, un senso di protezione e di carezze, tutti termini che fanno parte della sfera della nostra intimità. Inutile raccontarsi fandonie: la lingerie ha sempre la sua importanza e i nostri uomini ci ameranno lo stesso anche con le mutandone di flanella, ma di certo ci ameranno di più se, sentendoci sicure di noi stesse e del nostro corpo, proviamo a celare sotto i vestiti di tutti i giorni, un intimo più sfizioso e seducente.

Come nasce la tua passione per l’handmade?

Dalla mia infanzia e da quello che mi è stato insegnato come ad esempio costruire ciò con cui si voleva giocare senza trovare già tutto pronto e uguale a tutti gli altri.
Stimolare la fantasia e l’inventiva ha rappresentato il primo passo per sviluppare l’istinto al lavoro di qualità e l’handmade, in questo senso, deve avere questa caratteristica imprescindibilmente.

Sei un’artista e una creativa, che tipo di studi hai seguito?

Non ho un percorso da creativa pura. I miei studi non sono prettamente da tecnica del design ma piuttosto umanistici, partendo da una laurea in lettere moderne, indirizzo storico-artistico, per arrivare a due master: il primo (in gestione delle Risorse Umane) mi ha fatta entrare in quello che, da qualche anno, è ufficialmente il mio lavoro (Selezione, Formazione, Sviluppo); il secondo, in fashion management, ha amplificato la predilezione e passione per la moda, già svelate dopo un periodo di lavoro fatto precedentemente in questo campo. .
Ogni esperienza che ho fatto ha rappresentato nei periodi più duri il sostegno e il bagaglio che mi hanno portata fino a qui, permettendomi di reinventarmi ed investire in nuovi progetti.

Cosa ti ha spinto a dedicarti alla lingerie? Cosa pensi che rappresenti per una donna?

Non saprei spiegare con esattezza da dove sia nata la mia passione per la lingerie ma posso dirti che c’è sempre stata dal momento in cui ho iniziato ad acquisire consapevolezza con il mio corpo e i miei gusti.
La lingerie rappresenta un aspetto intimo della nostra femminilità ma, come sempre per noi donne, conta molto l’ambivalenza tra ciò che è privato e ciò che noi vogliamo mostrare e dimostrare, sentendoci sicure di noi stesse.

Chi sono i tuoi clienti e che rapporti si creano con loro?

La fascia è sicuramente adulta, indipendente economicamente e consapevole negli acquisti che fa, scegliendo la qualità alla quantità. I rapporti sono ottimi, spesso si creano legami che vanno aldilà del semplice contatto tra venditore e consumatore, anche grazie alla mediazione con negozi e concept in linea con le convinzioni di the velvet room.

Quanto è importante l’uso del web e dei social network nei lavori handmade?

E’ fondamentale, un compromesso e una commistione necessaria per permettere ad un pubblico vasto di conoscere e apprezzare la qualità dei capi handmade e soprattutto la filosofia e i valori che stanno dietro a questo tipo di lavoro!

Come e dove trovare le creazioni di Alessandra Di Ioia per The Velvet Room?

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