Unoperuno: bijoux e design UNICI come antidoti alla serialità.

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LogoOggi vi presento un brand che mi sta molto a cuore, non solo per la creatività scoppiettante che sta dietro ad ogni singolo pezzo di ogni singola collezione, ma anche per l’affetto e la stima sincera che ho verso la creativa sua proprietaria, sto parlando di Unoperuno di Roberta Gramazio, pubblicitaria e creativa freelance che cento ne fa e cento ne pensa, un vulcano in eruzione, una fucina di idee davvero incredibile e doti artistiche e abilità manuali per realizzarle.
Ho conosciuto Roberta mesi fa in seguito al mio primo post sul social e-shop Blomming e da allora non ho mai smesso di visitare le sue pagine e il suo blog e rimanerne sempre affascinata, tempo fa ho anche acquistato un suo paio di orecchini con Gufo (Gufo = dovevano essere miei!), che potete vedere indossati QUI. Ci tengo che la conosciate meglio attraverso le sue stesse parole:

Come nasce la tua passione per l’handmade?

Praticamente da quando ero minuscola, forse meno di un anno. Mia madre, Maestra d’arte e pittrice, mi ha messo in mano da subito carta e matite colorate incoraggiando tantissimo la mia già buona predisposizione artistica. Disegnavo anche sui muri ad altezza gnomo e avevo un particolare che mettevo sempre in ogni scenetta: il lampadario e le prese di corrente, forse perchè proprio da piccolissima una volta presi la scossa accendendo una vecchia lampada a casa delle mie zie. Mi ricordo anche che quando restavo a casa da scuola perchè ammalata, mia madre mi compra MIAO (la versione italiana del giornalino francese MIAOU) che era pieno zeppo di cose da ritagliare e incollare, chi di voi se lo ricorda con la mia stessa nostalgia? Allora, tutta felice, mi armavo di Coccoina e di forbicine di plastica colorata e via a costruire di tutto!!!! Quanto mi piaceva!!!
E poi lavorare il pongo all’asilo, giocare con i Lego e costruire case pazzesche (tanto che mia mamma pensava che avrei fatto l’architetto da grande), creare vestitini per le Barbie e assemblare oggetti di recupero per creare il mobilio della sua casa (essendo tre figlie con solo mio padre a lavorare non è che ci potessimo permettere tutto quello che vedevamo su Topolino!!!).
Insomma, a me FARE le cose con le mani è sempre piaciuto da morire e devo dire un immenso GRAZIE ai miei che mi hanno sempre stimolato e incoraggiato, soprattutto mia madre.

Sei un’artista e una creativa, che tipo di studi hai seguito?

Molti si stupiscono quando rivelo il mio iter scolastico… infatti ho frequentato il Liceo Classico. Scelta sbagliata perché in effetti non era la scuola adatta a me, ma a 13 anni ero proprio una bambina, anche molto timida e la mia migliore amica avrebbe fatto quegli studi e così… Pur avendo frequentato senza troppa convinzione, questa scuola mi ha dato sicuramente un modo di rapportarmi con la realtà molto aperto. La filosofia è una materia che serve tantissimo perché ti insegna a ragionare, ma anche ad andare oltre la logica a volte. E questo può servire anche nell’atto creativo. Sta di fatto che, a parte qualche materia che mi piaceva di più, come per l’appunto la filosofia, passavo tutto il mio tempo a far finta di studiare e disegnavo su qualsiasi supporto trovassi: banchi, seggiole, copertine dei libri, diario, qualsiasi cosa.
E poi ero appassionatissima di fumetti d’autore: Pratt, Magnus, Manara, Pazienza, Moebius e tanti altri. Così cercavo anche di imparare da loro copiando gli stili in modo da padroneggiare meglio le tecniche. Meravigliosa sensazione usare il Rapidograph sul cartoncino Schoeller!!
Una volta finito (a fatica!) il liceo mi sono iscritta alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia dove ho frequentato sia i due anni di grafica pubblicitaria, sia quasi tutti i corsi pomeridiani di grafica artistica dove mi sono cimentata nella serigrafia, aerografia, calligrafia, xilografia, e tanto altro. Una infarinatura di tutto che però mi ha permesso di conoscere tante tecniche e tante persone interessanti. In seguito ho frequentato un corso per imparare ad usare il computer nella grafica e infatti dal ’91 (20 anni!!!) sono una Apple addicted senza oramai possibilità di redenzione. Tanto che non so più disegnare!!!! Dico sul serio!
Se dovessi scegliere un aggettivo per definirti userei “versatile”. Le tue creazioni sono molteplici, come molteplici sono gli stili e i materiali che utilizzi: si può dire che il tuo modo di interpretare l’handmade è un continuo brainstorming?
Beh, facendo io di mestiere la pubblicitaria il termine è abbastanza azzeccato! Diciamo così: a livello di gusti personali, mi piace una molteplicità di stili diversi. L’uso dei colori accesi e lo shabby total white, il vintage e l’ipermoderno minimale, insomma cose che sembrerebbero non avere nulla in comune se non una cosa: mi piacciono!
Inoltre il mio hobby è per me soprattutto un antidoto alla noia: mi piace variare gli stili, i materiali, riciclare, dipingere, assemblare, incollare. Creare bijoux, ma anche decorare oggetti, recuperare mobili. Un po’ con lo stesso spirito che avevo da piccola. Insomma, l’aspetto ludico è per me fondamentale, io mi stufo a morte a fare sempre le stesse cose, ho bisogno di misurarmi con tecniche nuove, con stili mai affrontati, ogni oggetto che finisco è unico, che sia un bijoux o una lavagna da muro. Ecco l’origine del nome del mio brand: Unoperuno perchè non replico MAI. Di ogni mia creazione, dalla più semplice ed economica alla più complessa e particolare, esiste solo un pezzo. Sono incapace di serializzare la produzione e non progetto quasi mai. Il più delle volte mi faccio ispirare da ciò che ho in mano e dai colori che “sento” in quel momento. Spesso, poi, le idee migliori mi colgono nel dormiveglia e prego di ricordarle al mattino perchè son troppo pigra per accendere la luce e fissarmi un appunto. Essendo grafica poi, spesso creo disegni che poi stampo e inserisco negli oggetti e nei bijoux che creo. Questo mi piace molto e mi permette di rendere ancor più personali le cose che faccio.
Tornando al brainstorming, molto spesso mi piacerebbe poter lavorare in team con altre creative mescolando idee e tecniche per dar vita a progetti comuni. Ma la lontananza fisica certo non aiuta! E poi da parte di alcune c’è anche molta diffidenza.

Chi sono i tuoi clienti e che rapporti si creano con loro?

Le mie clienti, come le mie creazioni, sono molto diverse tra loro: c’è la romantica che sceglie il bijoux con le murrine rosa e c’è la spiritosa che si mette al collo “le frittatine” (la collana NON ROMPERMI LE UOVA è stata così soprannominata). E poi ci sono le clienti (la maggior parte) che mi chiedono la cosa personalizzata. Sono le più impegnative perchè ogni volta è una sfida realizzare ciò che chiedono, cercando di interpretare le loro esigente. Non si tratta solo di bijoux, anzi. Spesso sono complementi d’arredo, progetti che possono impegnarmi anche per un mese. E la loro soddisfazione è per me di vitale importanza!
Con quasi tutte le mie clienti acquisite è nata anche un’amicizia e ci si sente anche al di là dell’acquisto. E’ molto bello questo aspetto, uno dei tanti aspetti positivi di questo mondo dell’handmade: i rapporti che nascono tra le persone. Altre clienti erano già mie care amiche e il fatto che anche dopo aver acquistato da me lo siano ancora, mi rassicura molto, ahahah!!!

Quanto è importante l’uso del web e dei social network nei lavori handmade?

Per me MOLTISSIMO. Infatti, la mia mancanza assoluta di disciplina, di metodo, di capacità di replica (ma anche di tempo: lavoro e quindi non ho la possibilità di tante mie colleghe che pur con tante cose da fare possono dedicarsi anima e corpo alla loro passione) mi impedisce di trasformare il mio hobby in un lavoro.
MA! Ma per fortuna c’è internet! Da quando ho cominciato a dedicarmi più seriamente a questo hobby cercando di far conoscere le mie creazioni, utilizzando il mio blog e facebook (e altri social che ho collegato) per raggiungere tanti utenti e Blomming per venderle, i risultati sono arrivati: riesco ad avere molte soddisfazioni dall’apprezzamento di tante persone e anche un discreto incremento dei miei guadagni. Il che, in questi tempi di crisi, non è un aspetto secondario.
Inoltre tramite il blog e i social network ho conosciuto tante altre creative, di alcune delle quali sono anche stata una cliente soddisfatta! Queste frequentazioni, seppur il più delle volte solo virtuali, mi stimolano molto e in alcuni casi sono sfociate in nuove amicizie. Nell’uso del web mi è molto utile la mia esperienza di pubblicitaria che cerco di utilizzare sempre! Per la serie: non si butta via nulla, tutto può tornare buono!!!
Contatti? È presto detto:
 
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