In un susseguirsi di cortili e chiostri continua il viaggio di Funk Design and The Districts nel cuore della Vecchia Milano. Una Brera affollata spalanca porte e portoni e rivela angoli nascosti che parlano la lingua del design contemporaneo. Da Porta Nuova a Fiori Chiari, luoghi inaspettati invitano a scoprire un patrimonio culturale che tiene il passo con la modernità.
Ci avviciniamo al giro di boa di questa interessante design week, dai Bastioni al cuore della Milano degli artisti il percorso è costellato da botteghe, negozi, atelier, show room; si parte dall’esterno dove scopriamo che la vicina Via Maroncelli entra con decisione nel distretto di Brera. Al 12 in un piccolo spazio allestito per l’occasione il vento del nord soffia con Wild Wierd Wonderful, una mostra che presenta alcuni dei designer più interessanti dell’attuale panorama Finlandese. Curata da Elina e Klaus Aalto, si compone di arredi, oggetti e articoli per l’illuminazione. Riflettono uno stile di vita in stretto contatto con la natura circostante.
Attraversiamo semplicemente la strada per ritrovarci dalla parte opposta del globo, alla galleria Il Milione c’è Sergio Rodrigues, il primo designer brasiliano a conoscere fama internazionale. Inizia la sua carriera al fianco di Oscar Niemeyer, Lucio Costa e Sergio Bernardes. I suoi arredi in legno massello, cuoio e paglia trasmettono i valori di un intero paese. Qui dentro c’è tutta la sua storia dal 1954 ad oggi; circondati da schizzi, progetti e fotografie alle pareti, i suoi arredi più conosciuti poltrone, sedie, tavoli e sgabelli, rivisitati per questa edizione del Fuorisalone 2016.
Un vero e proprio mini distretto nella zona di Brera; sempre in via Maroncelli, questa volta al civico 14, entriamo allo Spazio Edit dove Casa Vitra accoglie e travolge con girandole di colori classici e nuovi, appartengono alle palette oramai inconfondibili di questo brand. Un’installazione sospesa nell’aria, grandi ruote girevoli mostrano i nuovi prodotti realizzati in collaborazione con Jasper Morrison e Ronan Bouroullec. Al secondo piano una meravigliosa lounge arredata con i complementi e gli arredi di Vitra Home Collection invita a una pausa prima di riprendere il cammino.
Anche i caselli di piazza XXV Aprile sono parte della festa del design in Brera, dentro c’è Tecno, azienda storica che fa di ingegneria e innovazione il perno della qualità dei suoi prodotti; tra esposizioni e proiezioni, nei locali degli antichi dazi cittadini si articola una vasta proposta di arredi per la casa, per l’ufficio e per gli spazi pubblici. Clavis è la novità, un giunto a innesto è il protagonista di una storia che interagisce con il visitatore e che mostra la capacità di cambiare e adattarsi a condizioni sempre diverse.
Ci spostiamo verso via Varese e saliamo all’ultimo piano del civico 12 e iniziano le sorprese; allo Spazio H+ Max Lamb sceglie il gelato di Rigoletto per lanciare lo sgabello Splatter. Ice Cream Social invita alla convivialità, alla socialità, alla condivisione di spazio e tempo. Un tributo alla longeva tradizione nostrana del pranzo della domenica che valorizza la nuova collezione composta da tavolo Bookmatch di Philippe Malouin, coffè table Hide di Karoline Fessere, divano Korti di Form Us With Love rivestito con nuovi tessuti Dash e mensola Zig Zag di DeForm. Ma non finisce qui, uscendo in terrazza si intravede una scala di piccole panche in legno una sopra l’altra, realizzata Alfred von Escher che porta alla terrazza dove affaciato su uno scorcio incantato One Off Handmade in Italy raccoglie oggetti unici per la tavola fatti a mano in edizione limitata da designer indipendenti promotori di una manifattura che ancora oggi rappresenta il paese nel mondo.
Ci avviciniamo al cuore della zona Brera e imbocchiamo la via Palermo dove al numero 1 raggiungiamo ancora una volta il piano più alto, ancora una bella terrazza? No, qui ci troviamo a camminare sul tetto dove lo studio Piuarch ha allestito l’Orto cinetico; utilizzano pallet per costruire strutture facilmente assemblabili che coniughino estetica a funzionalità. Diventano piano di calpestio e allo stesso tempo contenitori di terra per la coltivazione di piante. Un sistema reperibile facilmente per riqualificare superfici non utilizzate. Il progetto è realizzato in collaborazione con il paesaggista Cornelius Gavril che omaggia l’opera dell’artista Carlos Cruz Diez.
Sempre in via Palermo, negli spazi dove un tempo si giocava alla Pelota troviamo Hay che occupa la grande area con un originale allestimento fatto di box visibili dall’alto. Qui presenta le nuove linee di mobili e complementi d’arredo firmate da Ronan e Erwan Bouroullec e per l’occasione anche Wrong London, l’evoluzione di Wrong for Hay, azienda londinese che produce sistemi di illuminazione di design accessibile. All’interno anche un temporary shop per acquistare i prodotti in esposizione.
Quello che ci aspetta ora è tanto sorprendente quanto suggestivo, ai Chiostri di San Simpliciano, Nendo è presente con 50 Manga Chairs. Ispirato alla tecnica espressiva giapponese trova nella linearità l’elemento base per il legame tra natura simbolica e design del mobile. È una sequenza di 50 semplici sedie posizionate in una griglia espressiva che stabilisce legami. Ad ognuna è stato attribuito un elemento caratteristico dei tipici fumetti. Voci, azioni o simboli emotivi come sudore e lacrime, una storia nella quale la sedia diventa personaggio che, grazie a superfici specchianti, riflette il mondo reale generando nuovi strati spaziali.
Anche quest’anno l’Accademia di Brera è affollata di iniziative, Interni Open Border occupa l’Orto Botanico con MyEqulibria, un totem urbano realizzato con materiali innovativi e progettato per lo sport all’aria aperta da Vito di Bari. Un albero artificiale futuristico espandibile con isole satelliti attrezzate, che favorisce benessere e aggregazione. All’interno due interessanti mostre. Baccarat presenta la nuova collezione di lampadari da sogno firmati da Arik Levy, Marcel Wnders, Hans Van Bedntem e Maison Ostro. Lumieres out of the box è un set iconico disseminato da grandi casse di legno dalle quali la luce fuoriesce da lucenti cristalli. Nel loggiato della Pinacoteca, Iconic Re-naissance Design ospita Fenix che reinterpreta una selezione di icone del design attraverso un percorso narrativo di progetti senza tempo.
Nella Fiori Chiari che dopo il tramonto si riempie di cartomanti e lettrici di tarocchi, immagine d’epoca ancora viva nella Brera odierna, entriamo alla Rimessa Fiori. Restiamo in Giappone, Panasonic impressiona con un’installazione spaziale-visivo-sonora trasmessa da 140 monitor distribuiti su 7 colonne. 7 dimensioni che raccontano la visione nipponica del mondo e la simbiosi con la natura. Kuran ripercorre la cultura del paese intesa come spazio che si tramanda sin dall’antichità. Opposizione e confine sono i due concetti che ricompaiono e si ricompongono uno dopo l’altro. Uno spazio sconosciuto da godere trattenendo il respiro.
Ci avviciniamo al termine del giro di oggi in Brera, un salto prima in via delle Erbe dove Editions, curata da Scholten & Baijings, esibisce l’abilità di 16 designer che celebrano i 400 anni delle porcellane Arita. Secoli di continua ispirazione e contaminare per il design contemporaneo. Alla vicina Posteria di Via Sacchi 5, Frame presenta What’s the matter? Design for a phygital world, una provocatoria mostra che evidenzia gli effetti della tecnologia digitale sul design contemporaneo. Divertenti i progetti di Bastiaan de Nennie e Anouk Van de Sande.
Si conclude un’altra giornata al Fuorisalone 2016, Brera rimane sempre uno dei distretti più interessanti da visitare, per la sua storia, per la milanesità e per quei segreti che si svelano solo durante la Design Week. Domani saremo in Ventura Lambrate per respirare aria di sperimentazione e autoproduzione. Funk Design and The Districts vi aspetta. Stay Tuned!
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