Bene bene ci siamo arrivati, dopo una nutrita rassegna di anteprime dal Salone del Mobile, tocca ora al Fuorisalone che spalanca le porte di spazi e location allestiti per l’occasione e anima le strade dei distretti del design. A proposito, pensate sia riuscito ad organizzare l’agenda? Ma certo che no! Per cui in perfetto stile randomico mi armo di forza e coraggio per setacciare ogni angolo della città. Quella di ieri è stata una giornata di aperture speciali riservate alla stampa e io non ho perso l’occasione per andare a curiosare qua e la. Decido di partire dal centro, prima tappa: Triennale Design Museum. Qui vengo catturato da un magnifico allestimento, The Art of Living organizzato in collaborazione con RcsMediaGroup porta alla ribalta il dialogo tra le eccellenze del design e i nuovi linguaggi della decorazione. 35 designer e architetti per una serie di pattern a fare da sfondo a set domestici firmati tra i tanti anche da Alessi, Agape, Dedar, Etro, e Martinelli Luce.
Sempre qui in triennale trovo The alchemists, un omaggio a Studio Alchimia, movimento italiano degli anni ’70. Quindici talenti da Singapore esplorano la magia del design attraverso il riflesso di nuove alchimie presentando una selezione di oggetti e strumenti rivisitati e ispirati dal processo di trasformazione della materia, da ordinaria a preziosa. Tra nomi dall’inconfondibile provenienza intravedo anche i nostri Lanzavecchia+Wai con i loro Tall e Low Cabinet, mobili alti e bassi color oro rifiniti mediante il procedimento di cromatura tipico delle carrozzerie delle auto. Sempre in questo ambito mi colpiscono le Duck Lamp di Studio Juju, simpatiche e iconiche hanno un collo snodato che le rendono stravaganti e al contempo funzionali.
Un salto nel vicino Brera Design District per vedere cosa succede da Agape 12. Per la casa continua l’esplorazione del vasto portfolio di Angelo Mangiarotti; elementi ad incastro in gran spolvero, profili leggerti e geometrie rigorose. Il tavolo Asolo, la libreria Loico, il tavolino Schwob sono le magnifiche tappe della grande carriera di uno dei grandi protagonisti del design italiani del ‘900.
Dritto alla volta di San Babila Design Quarter, eh si, quest’anno c’è anche lui, in effetti non erano abbastanza quelli dell’anno passato! Entro da B&B Molteni e mi rifaccio gli occhi. Tre nomi, tre sedie. Antonio Citterio presenta la sua Charlotte, un omaggio alla leggerezza rivestita in cuoio tagliato a vivo e stampato con effetto elefante in sei diverse colorazioni. Di Naoto Fukasawa la Papilio Shell, versatile in due versioni è disponibile con scocca in materiale plastico in tre differenti colorazioni oppure con scocca imbottita e rivestita in un’ampia gamma di tessuti. Non poteva mancare Patricia Urquiola con Husk, base in legno di rovere oppure a quattro razze in alluminio con o senza ruote.
Mi sposto verso il Tortona Design District e mi butto all’interno dell’Opificio 31 dove si respira aria internazionale. Qui scopro il design di Rio De Janeiro e mi piace assai. Rio+design 2015 parla di tecnologia e ecosostenibilità. Vi consiglio di non perdere questo spazio dedicato a un paese che ha veramente voglia di emergere e che coltiva in seno eccellenze del design dall’attitudine internazionale. All’insegna dell upcycling la linea di lampade progettata da Angela Carvaho. Con fonte luminosa a led i diffusori sono realizzati a mano con i frutti della zucca lagenaria. Da Indo Da Costa la panca Infinito che propone linee eleganti e fluide che giocano con doghe orizzontali e verticali. Lo Studio Zanini è presente con la poltrona Espécies, realizzata con legno di recupero è caratterizzata da un forte stile contemporaneo.
Senza cambiare location giro l’angolo e dall’aria esotica Brasiliana passo a quella diciamo un po’ più più rigida dell’Irlanda. Irish Design presenta Liminal, venti tra designer, progettisti e studi in un percorso di creatività che vuole affermarsi per assumere un ruolo sempre più significativo nel design internazionale del ventunesimo secolo. Perch Design, Thomas Montgomery e Labofa lavorano al progetto producendo una nuova collezione di mobili e oggetti che rivoluzionano il modo di interagire con gli ambienti che viviamo. Liminal rappresenta gli spazi che si trovano tra il noto e l’ignoto.
Mi sposto ai confini di TDW e raggiungo il Nhow Hotel dove anche quest’anno torna IOricicloTUricicli l’evento green del Fuorisalone vetrina eccellente dedicata a designer emergenti, impegnati in progetti ecosostenibili. Una rassegna in grado di presentare elaborazioni di utopie possibili, stimolo per un nuovo modo di fare redesign e recycle. Tra i designer Sandra Faggiano, Silvia Donato e lo studio Lumaca Slow Design.
Come giornata di anteprime mi sembra che non ci siamo fatti mancare proprio nulla, Funk Design And The Districts torna domani partendo proprio da qui, dalla zona Tortona dove si conclude oggi la prima tappa del nostro report quotidiano dal Fuorisalone. Mi sa che domani questo qui che pensa di essere di tutti, me lo porterò sotto braccio.
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