Ultima giornata per la Design Week che si prepara a spegnere i riflettori e a lasciare spazio alle nuove tendenze delineate tra Salone del Mobile e Fuorisalone. Tante le cose viste tante altre ancora da vedere per questo motivo Funk Design And The Districts di oggi vuole fare una rassegna senza percorso per raccontare, almeno in parte, quello che non siamo riusciti a raccontavi in questi giorni. Tra nuovi distretti e nuove location, passo dopo passo una scoperta o una sorpresa. L’edizione che sta per concludersi ha visto quest’anno tra i protagonisti anche Euroluce, spazio quindi a nuovi concept per illuminare la casa come le divertenti e colorate proposte di Giopato & Coombes, brand dietro al quale si nasconde il voler fare progetto dei suoi due fondatori Cristina e Christopher. Per l’occasione presentano i Flauti e Bolle nuove collezioni di lampade realizzate con la tecnica dei maestri vetrai di Murano e con luce a led.
Anche Diadre spalanca le porte del suo show room per presentare una collezione di complementi d’arredo nel segno della continuità tra passato e futuro. Enzo Mari propone poltrona e divano Elisa, Costantin Grcic la libreria ZigZag e David Chipperfield la lampada da terra Evelyn. Non mancano le riedizioni di vere e proprie icone come il pouf Blocco di Nanda Vigo e il tavolino Oyster di Marco Zanuso.
Interessanti le proposte di KADK, l’evento Fuorisalone organizzato da The Royal Danish Academy of Fine Arts, una rassegna di creazioni realizzate dai designer neo diplomati che, ispirati dall’opera di Wegner e Mogensen colgono l’opportunità per presentare una serie di oggetti e complementi espressione di un ambiente di ricerca e formazione che realmente unisce il talento creativo e le imprese. Tra le più apprezzate la sedia da giardino di di Anne Brandh e Oej Hansen, il separè abbinato a pouf, come dire lasciatemi stare in pace per un attimo, ideato da Camilla Wedelboe e lo sgabello in legno con seduta in marmo realizzato dal duo Emil Kroeyer e Mads Saetter Lassen.
Restiamo in Danimarca per vedere le novità di we do wood. Matriali naturali, essenze di legno che riscaldano nonostante l’essenzialità di linee e forme. Tra un’ampia proposta per il living si fanno spazio due novità deisegnate da Sebastian Jorgensen. Coat Frame e Octagon. Il primo è un pratico appendiabiti realizzato in bambù. I ganci sono disposti su barre di metallo che possono essere posizionate scegliendo l’altezza desiderata. Octagon è polifunzionale, può essere utilizzato come coffee table, come seduta o come tavolino da letto.
Arrivano da New York le novità di Apparatus allestite in un angolo davvero suggestivo; entrando da un piccolo ma incantevole cortile di un palazzo d’epoca del centro, ci troviamo di fronte ad un’installazione di luci davvero sorprendente. Gabriel Hendifar e Jeremy Anderson presentano i risultati dei loro sudi sui materiali. Visioni e ispirazioni danno vita a sistemi illuminanti in metallo dove cerchi e coni vincono sulle geometrie. Da soffitto, da terra e da parete questa collezione è realizzata con l’impiego di manualità e tecniche artigianali.
Ritrovo anche una conoscenza fatta durante una delle passate edizioni di DesignCircus, mostra mercato dedicata ai designer autoprodotti. Andrea Fantinato nell’ambito dello spazio Fuori di Salone propone le sue nuove produzioni fra le quali troviamo la lampada da tavolo e da terra Tagliaecuci e una serie di simpatiche tovagliette americane dalle forme animalesche. Animals in Valchromat, raffigurano cinque animali uno dei quali ha un supporto per ordinare le tovagliette dopo l´uso.
Ora però voglio raccontarvi anche di una scoperta. Nel frenetico errar immerso tra design e arte raggiungo Le Fate Ignoranti, store di fresca apertura dedicato a fashion, beauty, arte e design in zona Corso Italia. Entro e subito l’occhio mi cade su una serie di lampade che mi lasciano più che stupito. Chiedo qualche informazione a Daniela Uras e Paola Bognetti, le fondatrici di questo spazio, che mi raccontano di Marco Comi. Lui non è un designer, secondo me lo è eccome. Allestendo lo spazio ha trovato un’idea che considero davvero efficace. Le Lampafate, così le ha chiamate, sono una mini collezione di lampade da terra, da soffitto e da tavolo realizzate a mano pezzo per pezzo riciclando materiali di scarto, plastici e ferrosi come vecchie tubature lustrate per la festa, piccole ciotole da macedonia in plastica colorata, vecchie baccinelle di metallo e cristalli pendenti di vecchi lampadari. Guardate il risultato, su questo pezzo ci tornerò presto.
Ok è stata dura ma ce l’abbiamo fatta, con un po’ di malinconia chiudo questa edizione speciale di Funk Design And The Districts, (anche quest’anno mi sono divertito un botto), ma non prima di aver ringraziato Alessandra Pepe che ancora una volta ha voluto scommettere sulle mie passioni, quella per il design in testa e quella per la scrittura, consentendomi di fare ciò che più mi piace, incondizionatamente. Un ringraziamento speciale anche a Francesca Bordignon che con la sua presenza e la sua macchina fotografica ha reso tutto più divertente e più vero, senza il suo supporto sarebbe stato davvero difficile. E allora dopo una velocissima pausa (concedetemi un po’ di riposo), Funk Design ritorna nella sua veste ufficiale ogni mercoledì a partire dal 29 aprile.
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