Per Funk Design and The Districts è la giornata dedicata al distretto Ventura Lambrate, da sempre il luogo dove di respira aria internazionale. Tra i fiori all’occhiello del design autoprodotto Made in Italy approdano al Fuorisalone 2016 brand indipendenti, scuole di design e giovani talenti provenienti da tutte le parti del mondo. Tendenze future e consolidate, come lo Street Food ad ogni angolo delle strade.
Indubbiamente la giornata più faticosa, questo è un distretto ben definito ma pieno zeppo di attività e locali che durante la Design Week si trasformano dando spazio alle più diverse iniziative. Autofficine, gommisti, elettrauti, vecchi laboratori, cedono il passo sulla strada ai più ampi capannoni e moderni loft. Si parte dall’headquarter di via Ventura 5, qui un invitante sentiero verde ci porta a Inside Wood, in quest’area troviamo la Bergen Academy of Art and Design. L’albero è il tema scelto dai designer norvegesi per presentare una serie di oggetti realizzati in legno con la collaborazione della sezione di ricerca ambientale della scuola.
Affaciati sulla via Ventura, circondati dalle ravvicinate mura di minuscole botteghe, una serie di allestimenti vengono presi d’assalto sin dalle prime ore del mattino Form&Seek raccoglie un gruppo di designer interessanti a poetica e funzionalità. I loro oggetti comunicano messaggi e nuovi modi di osservare il mondo. Di fianco The Journey of Things si compone di piccole collezioni in tiratura limitata che raccontano dei primi pensieri e delle influenze che portano alla trasformazione dei materiali in manufatti attraverso l’utilizzo di tecniche tradizionali.
Lungo la via Massimiano, Ventura Lambrate apre i moderni loft per ospitare diverse realtà, all’interno della location al numero 25, torna come di consueto Fuorisalmone, la community di creativi che vanno controcorrente; oggetti, arredi e complementi in uno spazio familiare in cui la creatività dell’individuo trova produzione grazie alla collaborazione con aziende alternative. Nella stessa area anche Loft B, concept espositivo di Gumdesign, rappresenta uno spazio abitativo dedicato a chi esige qualità, funzionalità e concretezza. È quasi una rappresentazione scenica di oggetti e personalità che dialogano intorno a una tavola rotonda. Anche la galleria Plusdesign presenta i lavori dei designer con i quali hanno collaborato nell’ultimo anno, M/Maison è una linea espositiva che include anche le opere di Dirk Vander Kooji.
Sempre sulla stessa via, proseguendo il cammino, si entra in una vecchia area di servizio, quasi un’architettura archeologica poco distante da via Ventura; dentro piccole stanze, dove l’obsolescenza del tempo diventa scenografica, Kassiewijle presenta Kiss My Name, l’esplorazione dei limiti degli spazi interni condotta da un collettivo di artisti e designer che sfidano il visitatore a non limitarsi nell’osservare il prodotto ma a interagire con loro.
Attraversando la strada si incontra Din2016, il tempio del design autoprodotto di qualità, anche quest’anno oltre 150 designer in mostra con prodotti realizzati artigianalmente con l’utilizzo di tecnologie innovative. Mobili e accessori per il living ideati da eccellenze dell’artigianalità nostrana e internazionale offrono uno sguardo su un vasto panorama di multiculturalità progettuale. Giunto alla quarta edizione propone una serie di interessanti workshop su temi legati alla comunicazione nel design.
Il distretto Ventura Lambrate si spinge fino alla più periferica via Oslavia e qui vale la pena entrare ovunque perché ovunque c’è una sorpresa. Lensvelt in realtà presenta Boring Collection una nuova collezione di forniture per ufficio di design accessibile, nello spazio scelto per l’occasione accade però l’inverosimile. Un manifesto detta nuove linee, l’ufficio moderno non ha più niente a che fare con ciò che era prima. Mai più stanze quadrate, mai più noia; ecco allora prendere forma, su una pianta circolare, l’esposizione di sedie, scrivanie e cestini di colore grigio. Pile di fogli da appallottolare, a disposizione dei visitatori, invitano a rompere gli indugi e a scatenarsi in un tiro al canestro. Del resto si sa, quando ci si diverte in azienda, si produce di più.
Proseguendo per la via, due interessanti mostre. Envisions provoca offrendo uno sguardo sul dietro le quinte della creazione e esibisce tutto, ad eccezione del prodotto finale. Mafad Atelier invece espone i lavori degli studenti della Maastricht Academy of Fine Arts and Design. All’interno di questo spazio, un laboratorio attivo ospita tre maestri artigiani che accompagnano i visitatori all’interno dei processi produttivi.
Torniamo in via Ventura, questa volta sul lato opposto dove Structure ci accompagna in un percorso esplorativo dedicato a design e artigianato della Norvegia; pattern e texture sono i mezzi per strutturare un’idea da realizzare in ceramica, legno, metallo e tessuto. Poco più avanti Baars & Bloemhoff espongono i prodotti di Dutch Design, Mieke Meijer e Michiel Martens in Transitions, un racconto che narra la trasformazione della materia prima in oggetti. Di grande appeal le sedie colorate di Sooho Haan.
Molto attesa Poetry, 21 Words For, la mostra di Logotel. Cosa succede quando la poesia incontra il design? Curata da Susanna Legrenzi e Stefano Maffei presenta una serie di progetti dell’intenso valore poetico; il lavoro di 21 designer, selezionati in ogni parte del pianeta, diventa una sorta di dizionario dalla A alla Z che suggerisce nuovi modi di pensare e di agire partendo delle emozioni che scaturiscono dinnanzi ad astrazioni simboliche o materiali. Concludiamo la nostra giornata nel distretto Ventura Lambrate entrando all’interno della galleria Subalterno 1 in via Conte Rosso. Microfacts, realizzata in collaborazione con The Fablab e Tecnificio parla di 15 micro artefatti realizzati da altrettanti studi di design italiani. Ibridi tecnologici, piccoli divetissement e hackeraggi quotidiani alla scoperta di nuove tipologie di prodotti in scala ridotta.
È proprio il caso di dirlo, com’è dura l’avventura quando si arriva in Ventura; ci vorrebbero almeno altri due post per raccontare questo distretto, qui davvero si percepisce creatività declinata alla progettualità, innovazione tecnologica al servizio dell’artigianalità, differenti esperienze sociali e culturali. Si sentono tutte le lingue del mondo intrecciarsi su un territorio fitto di contenuti e ispirazioni. Domani si torna verso il centro all’ombra della Madonnina, le zone Duomo e Porta Romana, ci aspettano. Funk Design and The Districts ritorna con nuovi suggerimenti, stay tuned.
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