Oggi si festeggia un compleanno, cifra tonda, e sono 50! Si, cinquant’anni da che Aurelio Zanotta con la sua ineguagliabile lungimiranza decise di produrre quella seduta “disossata” disegnata da Willie Landels pochi anni prima, all’inizio dei ’60. Throw Away da li a poco avrebbe sprigionato una grande forza rivoluzionaria capace di conferire personalità e carattere a una linea di sedute imbottite per il living, dove per la prima volta la struttura portante è costituita dall’imbottitura. Innovazione culturale e avanguardia tecnologica insieme alla guida di una svolta decisamente radicale: semplificazione dei processi produttivi, versatilità d’uso e abbattimento dei costi.
Beppe Finessi in “Design: 101 storie Zanotta“, sintetizza in maniera decisa: “Un archetipo di imbottito minimale, composto, equilibrato e puro“. E come non essere d’accordo. Compiendo cinquant’anni queste sedute si rinnovano con un restyling davvero corposo. Nuove dimensioni, nuova comodità, nuovi colori e nuovi tessuti in velluto, lana e ciniglia, morbidi e dall’aspetto materico. Anche il nome subisce una trasformazione e diventa oggi Throw Away L. Lo stesso Landels non nasconde felicità nel vedere quello che alle origini era un progetto per la propria casa londinese, evolversi al passo con le nuove abitudini del vivere domestico.
Ma in casa Zanotta le celebrazioni dal sapore amarcord non finiscono qui. Il 2015 per lo storico brand, da sempre simbolo di evoluzione nel design, vede tra i protagonisti anche Carlo Mollino. Architetto, artista, designer e fotograrfo dal carattere poliedrico, a lui una dedica appassionata. Ecco quindi gli oggetti disegnati dal genio torinese tra la seconda metà degli anni ’30 e la prima dei ’50 entrare a far parte dell’eclettico catalogo “Omaggio a Carlo Mollino” che porta il titolo di una piccola mostra che sembra voluta per non dimenticare forme acrobatiche, linee sinuose e visioni di un progettista davvero avanti in tutte le sue sfrenate passioni. Del ’37, lo specchio Milo ripropone i morbidi contorni della Venere, interamente in cristallo ha un nottolino in acciaio per il fissaggio a parete. C’è anche il tavolo Reale del 1946. Elegante in rovere è di forte ispirazione aeronautica può avere una struttura in ciliegio verniciato in colore naturale o in rovere naturale tinto wengè, noce oppure verniciato a poro aperto nero o bianco. Il piano è in cristallo con bordi bisellati.
Ci sono anche il tavolino Arabesco e la scrivania Cavour entrambi del 1949. Il primo dal disegno soffice e organico si presenta con una struttura in multistrati di rovere naturale, il piano d’appoggio è in cristallo temperato. Il suo aspetto mi ricorda un gioco di bambini, una corsa all’aperto che dal via ritorna al punto di partenza. La seconda invece è un vero e proprio classico del design d’autore del XX secolo. Dinamica, senza tempo anche questa in rovere naturale o wengé ha la cassettiera e il vano porta oggetti con parti laccate lucide in colore nero.
Ma in questa festa non potevano mancare Ardea e Gilda, due eleganti signore, riduttivo chiamarle poltrone. La prima, del 1944, sembra quasi una chiamata al relax che ha il sapore dell’engagement, saranno forse i colori intensi del suo rivestimento sfilabile in tessuto Sole. La base è in legno verniciato nero e la struttura è in acciaio con molleggio su nastri elastici. L’imbottitura è soffice ed è realizzata in poliuretano e fibra poliestere termolegata. Più giovane è Gilda, ideata nel 1954, è in tessuto Teatro azzurro acqua, si fa riconoscere per le linee curve dei braccioli e per l’inconfondibile ferramenta in ottone bronzato ed è regolabile in quattro posizioni.
Mollino è l’inventore di oggetti speciali che prima non c’erano, presenze domestiche rimandano all’arte classica in un concentrato di sapere che solletica corpi in movimento. Esaltazione di forme geometriche e precisione matematica rendono sempre attuali questi complementi a proprio agio anche in contesti moderni e in continuo aggiornamento. E questo Zanotta lo sa bene. Funk Design torna la settimana prossima!
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