L’emisfero del commestibile cambia l’approccio al progetto. Uovodesign sintetizza le caratteristiche intangibili del cibo e definisce nuovi paradigmi per la produzione industriale. Superorganism parla la lingua dell’agricoltura e fa il suo ingresso nella società complessa delle api trasformando la materia in prodotto di design organico.
Un racconto fuori dagli schemi quello di oggi, parlo di design ma non di un designer. Uovodesign sceglie di sottrarsi perché è nell’esercizio della natura togliere il superfluo e mantenere gli elementi utili alle dinamiche di crescita. Lui c’è però e al telefono mi dice sono le storie che arrivano, non le persone. Completamente spiazzato continuo l’intervista con curiosità. Si forma scegliendo l’indirizzo creativo per poi abbracciare l’universo del cibo al quale dedica anni di lavoro che influenzano fortemente la sua idea di design. La creazione di un piatto e quella di un oggetto hanno molte similitudini ma anche differenze, temperatura, odori, deperibilità, ph e peso specifico che non vengono mai considerate nella produzione di mobili e complementi, stabili, inerti e prevedibili. In questa dualità accetta la sfida di lavorare con materie che cambiano il loro stato in base all’umidità, alla temperatura, alla stagione. Il confronto con quelle industriali dà il via a un percorso progettuale senza fine, fatto di studio, ricerca e sperimentazione.
Uovodesign parte dal metaprogetto per arrivare al progetto, si avvicina allo sviluppo con una visione matura, osserva globalmente ciò che sta sopra, al di là, intorno. La goccia è la forma perfetta per racchiudere quella quantità di acqua e con questa sicurezza affronta la materia, consapevole di avere a disposizione tre strati, solido, liquido e gassoso. Con il metaprogetto Acqua effettua un’indagine ad ampio spettro per dare possibilità strutturali e semantiche al design senza quei dati rassicuranti come le forme definite, le misure e la staticità, spingendosi verso un atteggiamento possibilista e aperto nei confronti dell’indefinibilità. Più che le mani ha iniziato a far lavorare la testa.
L’acqua lascia segni, tracce, incisioni, sedimentazioni che raccontano della presenza e del suo passaggio anche quando non c’è più, aloni che raccontano fin dove si è innalzata, linee di immaginifiche immersioni e confini dell’emerso. Uovodesign si pone una domanda: se invece di sporco fossero considerati decorazioni? Queste impronte sono memorie e per formarsi hanno bisogno di tempo, elemento fondamentale per la progettazione dei materiali organici, una lentezza che le rende preziose; progettando l’evaporazione si possono ottenere decori su superfici e oggetti, un nuovo linguaggio estetico delle incrostazioni.
Per Uovodesign questo è un viaggio caratterizzato da forte soggettività: mi ritrovo con una quantità di suggestioni che non riesco quasi a elaborare. Con gli elementi naturali si è costretti a un respiro diverso, ancestrale, il tempo è un fattore fondamentale, con la stagione calda si fanno delle cose con quella fredda altre. Puoi decidere di sviluppare una forma al computer in qualsiasi momento, la natura si deve attendere. E di questa, analizza anche i sistemi di difesa che ispirano il metaprogetto Difese naturali dove esplora le caratteristiche estetiche e funzionali di oggetti vegetali e animali.
Dalla pianta del rovo, Rubus Ulmifolius, è stata estrapolata e rielaborata la forma di difesa che la pianta adotta in natura per proteggersi e per preservare i propri frutti: le spine. Uovodesign interpreta una forma di difesa passiva e la adatta a scatole che hanno la funzione di contenere e proteggere dei preziosi. Le diverse applicazioni delle spine declinano altrettante tipologie di difesa in una variegata gamma di soluzioni.
L’interesse per le materie organiche conduce Uovodesign a riflettere sulla filiera secolarizzata designer-progetto-prototipo-produzione-vendita. L’industria cede il passo all’agricoltura, il rapporto con chi produce e alleva le materie prime diviene protagonista di un cambiamento di tutto il processo di creazione; le fasi di produzione dell’oggetto si integrano con le fasi di crescita degli stessi. Il lavoro più recente ha dello straordinario. Superorganism è design organico che nasce nell’alveare con le api e i suoi derivati; esalta le possibilità espressive che questo super organismo può produrre.
Non volevo produrre oggetti con cera d’api, ma cercare una relazione con chi produce la cera. Uovodesign integra l’operosità delle api nella realizzazione di manufatti; cera, propoli, miele sono stati utilizzati per creare un’intera collezione di cucchiai spargimiele, contenitori e ampolle di vetro per la conservazione. Non è design? E invece si e come in ogni progetto di design si sono tenuti in considerazione gli strumenti e le tecnologie produttive delle aziende apistiche per poter permettere loro la produzione diretta. L’implementazione commerciale che deriva da questa ricerca richiama le imprese a partecipare ad un network produttivo, dando a questo esperimento un’accezione strategica.
Io inizio il lavoro le api lo finiscono. Scelgo un contenitore, lo riempio, lo sigillo con la cera, suggerisco un volume con un foglio cereo e inserisco il semilavorato nell’alveare, Uovodesign continuà così il racconto, le api, riconoscendo il materiale dove costruire gli alveoli, sanno che devono cominciare a lavorare gli opercoli per produrre la chiusura. Autentica, in perfetto equilibrio tra esigenze pratiche ed estetiche e poetica del lavoro di questi straordinari insetti.
Difficile dare una definizione a tutto questo, ciò nonostante ha una forte propensione commerciale; una volta rotto il sigillo come fare per richiudere il contenitore? Un packaging funzionale e dal forte appeal contiene un kit per sciogliere la cera e formare un nuovo tappo. Riproducibilità ma anche ridimensionamento, flessibilità infinita che supera la curva del ciclo di vita di un oggetto.
Storie dove la presenza umana entra in armonia con il respiro della natura, dove il rispetto riceve in cambio spirito collaborativo, i metaprogetti di Uovodesign superano i loro stessi confini aprendosi a nuove e infinite strade; sta per partire verso l’Olanda per aggiungere un nuovo capitolo e io lo aspetto. Funk Design torna la settimana prossima, stay tuned!
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