Un scambio continuo di stimoli sapientemente affiancato da sperimentazione e apertura, sarà forse questo che ha permesso a Alias, storico marchio del design Made in Italy, di far emergere la personalità di una nutrita schiera di progettisti di grido, aggiudicandosi così un successo planetario. Innovazione incessante dal 1979 diviene così longeva tradizione. Progetti storici, iconici vengono oggi reinterpretati in chiave contemporanea con nuovi colori e finiture.
Partiamo con Eugeni Quitllet designer ibizenco folgorato sulla via di Formentera dove incontra il maestro Philippe Starck con il quale inizia una fitta collaborazione. Per Alias rilegge l’artigianalità e le linee anni ’50 di Tabù. Sedia realizzata con l’unione di più elementi di legno massello di frassino.
Se poi il legno massello incontra il poliuretano espanso, nasce Laleggera, massima espressione tecnologica applicata al disegno industriale. Ergonomica e funzionale, Riccardo Blumer la ripropone in varie essenze e laccature e nei colori più ricercati. Da non dimenticare che la versione originale nel 2009 entra a far parte della collezione permanente del MoMA di New York.
Nuovi colori anche per Frame collezione di tavoli e sedute firmata da Alberto Meda. Dai tratti leggeri e rigorosi, include anche Frametable, tavolo che si inserisce armonicamente in ogni spazio, pubblico o privato, storico o moderno. Ha una struttura in pressofuso e piani in cristallo temperato o in vetro doubleface. La versione con la struttura portante in corallo è il top del glamour. Sempre dello stesso la RollingFrame Color, seduta operativa per l’ufficio che non rinuncia a carattere e stile.
Una struttura esile ma forte, una colonna vertebrale di acciaio per unire gambe e piano. Alfredo Haberli il suo tavolo Ago lo vuole così. Ripropone in chiave attuale i temi dei grandi classici del design Scandinavo. Assembla con estremo equilibrio tre materiali della tradizione, legno vetro e metallo. Di forte impatto estetico, Ago prende forma grazie ad un approccio tutto tecnologico.
Argentino di nascita, meneghino di adozione Dante Bonuccelli si unisce alla squadra con Aline. Chiamarla libreria è decisamente riduttivo. Come si usa adesso definiamola contenitore polifunzionale. Ripiani di diverse superfici, cassetti singoli o doppi, la sua modularità la rende flessibile e i 4 colori, amaranto, corallo, cedro e sabbia la mettono in sella alla tendenza del momento.
L’archivio di Alias non finisce certo qui, ancora lungo l’elenco di star del design e dell’architettura; Bellotti, Botta, Manzù, Starck, Irvine e De Lucchi sono solo alcuni dei progettisti che hanno segnato la storia del brand. Tra i più giovani troviamo il francese Patrick Norguet che per l’occasione rispolvera Kobi, seduta che si ispira alla tradizione delle sedie in filo di ferro. Da la sensazione di un elegante architettura sospesa ed è disponibile anche in versione lounge. Se mi siedo su questa…..non mi alzo più!
Torno mercoledì prossimo con un nuovo capitolo di Funk Design.
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