Se New York fosse un abito sarebbe…

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Era il 18 giugno quando ricevetti una mail dalla redazione di Nuok in cui mi informavano del fatto che il mio blog, insieme ad altri era stato selezionato per partecipare a una originale rubrica estiva dal titolo “Se New York fosse un abito sarebbe…”.
Nuok è un portale che non saprei descrivere meglio se non usando le stesse parole di chi l’ha creato:

Nuok è New York raccontata dai creativi italiani che la abitano. Non la solita Grande Mela quindi. Anche perché, per stare dietro a una città in perenne evoluzione, serve un taglio fresco, curiosità e competenza. Tutte caratteristiche che solo musicisti, artisti, scrittori che vivono la città possono dare. Un magazine online di lifestyle, cibo, arte e cultura aggiornato quotidianamente e indispensabile per viaggiatori, residenti, sognatori e chiunque voglia conoscere il lato inedito di NY. Nuok racconta la creatività italiana dall’altra parte dell’oceano. I talenti italiani non si disperdono: si mescolano. Nuok è l’Ufficio Immigrazione Creatività Italiana, per tutti coloro che sognano, vivono o semplicemente amano questa città”.

Immaginatevi la mia sorpresa nell’essere coinvolta in un progetto che prevedeva fin da subito la necessità di lasciarsi immortalare con un outfit a nostra scelta, corredato da un testo che esemplificasse il nostro senso di “Se New York fosse un abito sarebbe…”. Ho avuto un attimo di indecisione, visto che, come sapete, non amo farmi immortalare con cosiddetti outfit, nè tantomeno gli outfit-post sono il taglio di questo blog, poi ho pensato che invece poteva essere divertente e che avrei dovuto prendere il tutto con la medesima ironia con cui mi sono lanciata nel servizio fotografico che vedete nell’header del blog.

Il risultato è questo:

“Un maxi dress. Lungo, romantico, comodo e fresco. Ideale per una calda giornata estiva, per fare due passi a Central Park e sentirsi una principessa…  Ideale per tutte le taglie, nasconde i difetti e valorizza anche i décolleté più prosperosi, lasciando intravedere le forme ad ogni passo in un gioco di vedo e non vedo che ben sposa la misteriosa e affascinante vitalità newyorkese. New York che nasconde e mostra ciò che vuole, una città da scoprire, così come da scoprire è quella romantica donna che cammina a Central Park apparentemente incurante degli svolazzi del suo lungo vestito…”
Maxi dress: no brand
Coprispalle: Promod
Sandali: Zara
Bracciali: H&M
 
Il santo che si è prestato a scattarmi le foto è, ovviamente, il mio moroso, al quale infatti ho riconosciuto il credit molto volentieri. Forse entro un po’ nello stereotipo “blogger che si fa scattare foto da fidanzato”, ma, non avevo molte alternative e di certo riconosco l’importanza di avere accanto una persona come lui, che al posto di prendermi per pazza per le imprese in cui mi lancio, mi sostiene con amore e tanta tanta ironia. Di quella bella giornata di sole, caldo e tante, tantissime, tanterrime zanzare, conservo moltissime altre foto (non si sa mai, dovevo avere un’ampia scelta), così adesso che la rubrica è andata online, posso condividerle con voi. 
Se New York fosse un abito sarebbe...
Se New York fosse un abito sarebbe... Se New York fosse un abito sarebbe... Se New York fosse un abito sarebbe...
 
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