Devo fare delle doverose premesse:
- Ero stanca morta: uscita dall’ufficio alle 18.45, presa metropolitana da Sesto Marelli direzione Cadorna e da lì cambio con la verde direzione Moscova (immagino che i milanesi già qui possano capire che dopo 8 ore di lavoro prendere due linee diverse di metropolitana con quel concentrato di casino e soprattutto beccando entrambe le volte vagoni old style senza aria condizionata e popolati da umanità varia allergica al sapone non è il massimo).
- Prima di giungere alla mia prima tappa della serata, ovvero l’aperitivo da Fritz Hansen in Corso Garibaldi (sono di parte, ci lavora mia sorella) ho deciso di fermarmi un attimo all’Oviesse lì di fronte, una delle poche che ha uno stand Essence, e l’ho trovato tutto in disordine, sporco e con pochissimi prodotti –> palle girate a nastro.
- E’ da più di una settimana che sono tormentata da un brutto attacco di cervicale che mi da la stabilità motoria di un triceratropo ubriaco, mi scarrozzavo in giro una borsa (una Marc Jacobs va, tiriamocela un po’) con dentro un quantitativo di cose tali per cui persino Mary Poppins sarebbe andata in crisi. Dopo aver mangiato qualcosina, infatti, ho subito preso un simpatico Ketodol pregando i numi dell’Olimpo di non farmi venire un attacco di vertigini in pieno tour modaiolo. Ho resistito fino alle 23.00 circa, orario in cui sono stramazzata sul letto della mia confortevole cameretta che girava, girava, girava..uh se girava!
Ecco, fatte queste tre sostanziose e doverose premesse, posso passare ad altrettante sostanziose e doverose considerazioni sulla serata per poi far seguire una gallery fotografica (si, con una mano tenevo anche la macchina fotografica…). AVVERTENZA: ciò che leggerete da qui in poi sono solo opinioni personali, basate sulla ristretta portata della mia mente e delle mie preferenze, non voglio offendere nessuno, men che meno inimicarmi la lobby della moda milanese 😛
- La Vogue Fashion’s night out non mi è piaciuta. Ok, ok, forse detto così secco secco fa un po’ impressione, e magari sono una voce totalmente fuori dal coro…Non lo so, francamente non ho avuto tempo da giovedì ad oggi di leggere altre opinioni di blogger in proposito. Comunque visto che non sono una cippa lippa che esprime giudizi così a caso vado a spiegarvi perché non mi è piaciuta: troppo casino, non che mi aspettassi ovviamente la gente in fila per due in ordine di altezza, ma un evento che doveva essere un po’ diverso dal solito sembrava trasformato in una volgarissima notte bianca qualunque (che infatti non le fanno più, le notti bianche…); troppe ragazzine, donne, donnine, signore, signore travestite da ragazzine, finte o vere fashion victim, icon, stars vestite TUTTE UGUALI. Una cosa francamente inquietante per chi, come me, pensa che moda sia principalmente sinonimo di PERSONALITA’ e DISTINZIONE.
- Riferendomi al punto precedente, mi sono resa conto di quanta superficialità aleggi per Milano, che dovrebbe essere una delle capitali della moda, e invece allo stato delle cose vede una quantità imprecisata di ragazzine fatte con lo stampino che giocano a chi ha la borsa di LV più grande…Io mi sono invece incantata a osservare più volte delle ragazze giapponesi in clima festaiolo che giravano per la città a gruppetti ed erano una DIVERSA dall’altra. Colorate, buffe, alcune perfette e impeccabili, ma cacchio quello è stile.
- Ovviamente non butto via tutto, altrimenti me ne sarei tornata a casa subito e non mi sarei esposta per chiedere il permesso di fotografare alcune vetrine. Rimango dell’idea che del mio tour partito da Corso Garibaldi e proseguito (a piedi) fino a S.Babila, la parte migliore sia stata fino allo store di Marc Jacobs nella splendida cornice di Piazza del Carmine allestita a festa e con un notevole quartetto jazz in concerto.
Ma adesso è giunto il momento di finirla di annoiarvi con le mie considerazioni personali e di passare alle immagini che, come ben si sa, dicono più di mille parole. Ma voi, chi era lì, cosa pensa della Vogue Fashion’s night out?
p.s
le foto sono state scattate dalla sottoscritta e quindi sono di mia proprietà, chiunque volesse utilizzarle è libero di farlo ma se non citerà la fonte verrà crepato di mazzeeete 🙂
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