Caffè Vergnano e Cindy, la capsula compostabile. Una tenera storia d’amore e amicizia che ha avuto inizio con un simpatico video animato in cui la “povera Cindy”, al secolo, la capsula compostabile di Caffè Vergnano, cercava di essere smaltita in modo decisamente improbabile. Di recente un secondo video continua a raccontare le avventure di Cindy, dimostrando, in modo ironico, l’attenzione dell’azienda nei confronti dell’ambiente.
Ma andiamo con ordine: Caffè Vergnano, nata nel 1882, è al momento la più antica azienda torrefattrice in Italia, un’azienda che, oltre a produrre del caffè di eccellente qualità ha sempre saputo adeguarsi all’evolversi del mercato e già nel 2012 ha lanciato la linea Èspresso1882, una linea di capsule compatibili con le macchine ad uso domestico a marchio Nespresso, e così, passo dopo passo è diventata oggi una capsula leader nel settore della compatibilità sul mercato italiano. Io stessa sono stata testimone del cambiamento, in casa mia (e parliamo di una casa di napoletani veri 🙂 ) si usa Vergnano da tantissimi anni, quando ho avuto in regalo una macchinetta Nespresso ho iniziato quasi subito con le capsule compatibili Èspresso1882 “contagiando” in breve tempo moltissimi amici, e soprattutto le colleghe con cui ho condiviso l’ufficio fino a pochissimo tempo fa. Ma non divaghiamo. La mia simpatia verso le capsule Vergnano mi ha reso immediatamente simpatica l’idea di darle un nome, Cindy, e di animare tramite video la bellissima evoluzione che hanno avuto queste capsule, ovvero il fatto che siano diventate compostabili.
Cosa significa compostabili? Semplice, che, in virtù delle ormai difussissime regole sulla raccolta differenziata in Italia, queste capsule possono essere gettate dopo l’utilizzo insieme ai rifiuti organici poiché costituite realizzate con poliesteri biodegradabili e compostabili in parte ottenuti da fonti rinnovabili , conforme alla normativa UNI EN 13432. Il primo video che racconta di questa grande novità e fa nascere il fenomeno virale della capsula Cindy era già stato viralizzato questa estate su Youtube e Social Network e vedeva la dolce capsulina aggredita da uno sciame d’api che, nonostante le numerose punture, non erano riuscite ad eliminarla. Ci si riprova ora, con dei candelotti di dinamite, ma anche loro non riescono nell’impresa. Il messaggio è chiaro: l’unico modo per “eliminare” Cindy è gettarla tra i rifiuti organici, cosicché possa abbracciare la sua amica banana….
Tra l’altro, a volerla dire tutto, oltre a poter gettare Cindy tra i rifiuti organici, l’intera confezione risulta perfettamente in linea con le norme di raccolta differenziata volta ad un riciclaggio pulito ed efficace, la bustina in cui alloggia la capsula, infatti, può essere gettata nella plastica, e la confezione esterna nella carta. Ogni parte, dunque, trova la sua perfetta collocazione. Certo, diciamo che con questi simpatici video che fanno parte del progetto #KillCindy si vuole sensibilizzare sull’argomento facendo ironia all’incontrario, ovvero, con che metodo fantasioso provereste ad eliminare la capsula? Dopo lo sciame d’api e i candelotti di dinamite, a quale astruso stratagemma vi affidereste? Potete rispondere scatenando la fantasia qui tra i commenti del blog, oppure sui Social, utilizzando l’hashtag #KillCindy (chissà, magari le vostre doti da sceneggiatori potrebbero essere tenute in considerazione). Nonostante il risultato finale ormai si sappia già io proverei con una “mandria” di persone di corsa piene di zaini, valige e borsoni, magari fuori dalla Stazione all’ora di punta, chissà come ne uscirebbe la povera Cindy…
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