Eccomi ancora qui a parlare di cartoni animati e non solo. Se l’altra volta vi raccontavo le mie avventure di mamma che affrontava l’arrivo della britannica maialina nel cuore e nelle giornate di mia figlia, questa volta vi parlerò di un nuovo format (o meglio un format rivisitato) che andrà in onda da lunedì 9 febbraio 2015 solo su NickJr (Sky canale 603/604), ma anche di una nuova generazione. Per chi non avesse Sky o per chi non conoscesse il canale, NickJr, insieme a Nickeleodeon ( Sky canale 605/606) fa parte di VIMNI (Viacom International Media Networks Italia). Il network Nickeleodeon nasce 30 anni fa negli Usa dove rimane il primo brand per l’intrattenimento dei piccoli; in Italia arriva nel 2004 ed è uno dei player principali sulla piattaforma Sky con un pubblico al mese di 3 milioni di contatti nel 2014, di cui 1 milione nella fascia 4-14 anni, raggiungendo il 7,6% di share sulla piattaforma pay per quanto riguarda la fascia prescolare. NickJr ha un pubblico in crescita che è aumentato del 16% dal 2013 al 2015, con alcuni picchi come Novembre 2014 dove la crescita in ascolto del canale si è attestato all’86% e all 73% in share rispetto allo stesso mese del 2013.
Nickeleodeon si rivolge ai bambini fino ai 14 anni e il suo emblema è SpongeBob , NickJr ai bambini di età prescolare e il suo emblema è Dora l’esploratrice ed è proprio lei che, rinnovata, cresciuta e trasferitasi in città, sarà la protagonista del nuovo format. Le ragioni e le modalità di questo spin off sono strettamente connesse con le strategie di NickJr che studia i contenuti dei suoi format basandosi su tre leve: analisi e studio del target a cui le property sono rivolte, ricerca di talenti creativi capaci di sviluppare nuovi personaggi e storie, partnership con le università per scegliere i contenuti sulla base delle esigenze educative.
I prodotti NickJr, infatti, si propongono come missione quella di “imparare giocando”:
ogni serie vuole sviluppare le capacità dei bambini con una finalità precisa sempre divertendosi. Ad esempio il Team Umizoomi mostrano le prime regole di aritmetica, i Bubble Guppies sollecitano l’interesse per l’apprendimento e la scoperta ed infine Blaze e le mega macchine (nuova serie in onda dal 2 marzo) insegna come sfruttando conoscenze scientifiche si possano superare le sfide.
Le ricerche dicono che i genitori apprezzano il canale e le sue property, tra cui, come detto, Dora l’esploratrice rappresenta il programma cult.
Il cartone nasce negli anni 90 negli Usa per approcciarsi all’America Latina, dare uno spaccato della vita a contatto con la natura e con gli animali. Ha avuto grande successo anche in Italia e come intento educativo ha avuto quello di insegnare i primi rudimenti di lingua inglese grazie anche alle canzoni che accompagnano le puntate. Dora l’esploratrice si rivolge a bimbi tra i tre e quattro anni, che potranno godersi i nuovi episodi dal 23 marzo.
Dal 9 febbraio, per un target di bimbi dai quatto ai sei anni, andrà invece in onda (e online su www.nickjr.it) lo spin off Dora and friends in città. Dora ha dieci anni, un look più femminile, uno smartphone con cui può parlare con le sue amiche: Kate, l’artista, Naya, l’intellettuale, Emma, la musicista, e Pablo, lo sportivo. Non manca l’elemento magico perché grazie al suo braccialetto Dora può viaggiare in mondi diversi, ma comunque per superare le difficoltà deve far affidamento sulle sue capacità e sulla collaborazione con i suoi amici e con i telespettatori, che verranno interpellati nei momenti salienti della puntata, perché il format mantiene la sua peculiarità di interattività. L’obiettivo educativo rimane quello di insegnare l’inglese, da notare che il linguaggio diventa più articolato perché ora si rivolge ad un pubblico più grande. La musica è essenziale come elemento narrativo e molte canzoni sono in inglese. Per avvicinare il pubblico alla nuova Dora, sul sito di NicJr è disponibile da scaricare il gioco Dora and Friends: il giorno del concerto e dal 3 febbraio sono disponibili eBook di presentazione dei nuovi personaggi e da fine mese ci sarà l’app dedicata al cartone. Con la Triennale di Milano si svolgeranno nei fine settimana attività di intrattenimento per bambini che potranno anche salire sull’autobus di Dora e girare per la città giocando e scoprendo i punti rilevanti per la storia milanese.
La nuova Dora è rappresentante dei milleniars, o meglio della We generation, tollerante e curiosa del mondo circostante. Secondo le indagini condotte dal gruppo ricerche di VIMNI, nonostante la crisi l’88% dei bimbi è felice e l’89% è positivo. La sicurezza deriva dal contesto familiare solido e dall’ottimismo per le offerte che il mondo presenta. È detta “We” perché crede al lavoro di squadra, al “noi”: l’85% è infatti convinto di far parte di quella generazione capace di cambiare il mondo. Sono convinti sia giusto aiutare gli altri e si dimostrano responsabili della cura e difesa dell’ambiente. Dora con i suoi amici mostrerà tutto questo sia ai piccoli che ai genitori, disillusi rappresentanti della generazione X. Se noi mamme e papà abbiamo visto la nascita e il conseguente boom di internet e dei social network, la WE generation ne è immersa: per il 66% è parte della vita quotidiana come mangiare e dormire. La connessione è vista come un facilitatore per la socializzazione, non è un elemento negativo: non dobbiamo immaginare nerd sconnessi dalla realtà, ma bimbi in grado di usare internet per capire il mondo, ma anche bisognosi di amici in carne ed ossa, con cui vogliono stabilire rapporti autentici. Così si comporta Dora, ma anche i Paw Patrol (nuovi episodi dal 16 marzo). Abbiamo di fronte un esercito di bimbi felici e ottimisti, che vogliono cercare di migliorare il mondo e realizzare i loro sogni. Noi, nel frattempo, cerchiamo almeno di non fare altri danni.
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