Mi piace scoprire le imprese di giovani mamme, che sanno reinventarsi e che proprio grazie alla nuova nascita, come delle vere e proprie arabe fenici, rinascono a nuova vita con il coraggio e il sorriso in volto, eccole pronte ad affrontare nuove avventure. In occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino, di questi giorni, nella sezione dedicata alla letteratura, potete conoscere una di queste entusiaste mamme imprenditrici.
Questa è la storia di Silvia Azzolina, una copywriter e bloggerc on un passato lavorativo in produzione cinematografica, che ha cambiato strada dopo la nascita della sua prima figlia, Angelica, che quest’anno compie 5 anni. Anche lei, come molte di noi, si è trovata di fronte all’ardua scelta tra lavoro e famiglia e così ha lasciato il suo lavoro precedente, dove gli orari erano assurdi. Eppure pensa che ti ripensa ha trovato il modo per dare una nuova svolta alla sua vita, un lavoro che le permettesse di essere mamma, ma anche imprenditrice..ma non da sola, insieme a delle amiche. Così come vi ho raccontato.che per Ica Arkel, l’ideatrice di Gagolini, il sostegno di altre amiche è fondamentale, così lo è per Silvia, che può contare su due amiche fidate: Lorenza e Caterina. Lorenza, insieme a Caterina, gestisce uno studio di grafica e design “Boombang Design” e così la pazza idea di Silvia ha potuto diventare realtà. Ora quale è questa pazza idea? E qui c’è lo zampino di un’altra donna, la mamma di Silvia, un’ex professoressa di matematica, che, diventata nonna, ha iniziato a scrivere e comporre libretti per le nipoti, utilizzando illustrazioni e fotomontaggi fatti da lei con uno scanner, Photoshop e Publisher. Le nipoti, ovviamente, adoravano quei libri e i loro amici che per caso avevano occasione di sfogliarli, si entusiasmavano in egual misura. CosìSilvia cominciò a pensare ad un sistema per mettere a disposizione di altri bimbi quelle storie.
Soprattutto la trovata era che nelle illustrazioni di quei libri le nipotine stesse fossero le vere protagoniste: tutti i bambini vorrebbero essere i protagonisti delle favole. Ora l’idea c’era, l’energia femminile anche..mancava ancora un attore nella storia: il papà di Silvia, che accetta volentieri di convertire la sua società, di cambiarle nome e attività e così è nata Fiumi d’Inkiostro, e così sono nati iDodini! Come avrete notato, qui tutto ha un perché ed anche il nome Dodini ha un suo perché. Il soprannome della figlia Angelica fin dall’asilo nido è stato “Dodo”, che non è altri che la prima parola che ha detto, e che per lei significava “Pronto?” e così, visto che i primissimi libri erano nati per lei, sono stati chiamati i Dodini in suo onore, motore immobile della vita di sua mamma, come ogni figlio lo è della propria.
Il lavoro ora non manca, ma Silvia e le sue amiche ne sono entusiaste: Silvia si occupa della parte organizzativa, sfruttando l’esperienza maturata sul campo della produzione cinematografica, mentre Lorenza e Caterina si sono occupate di tutta la parte grafica: immagine coordinata, brand identity, sito, materiale pubblicitario. Inoltre sono state direttrici creative della collana, coordinando il lavoro tra illustratori, stampatore e programmatori informatici per tutto ciò che riguarda l’impaginazione e la customizzazione dei libri. Nell’ombra agiscono la mamma di Silvia, Teresa, autrice delle storie, e il padre, Giuseppe, anima amministrativa e finanziaria della società. La loro attività ha da poco preso il volo, on-line per la prima volta il 1° Dicembre 2014. Successivamente con l’uscita del software di customizzazione l’utente può personalizzare il libro in autonomia, scegliendo le foto che preferisce, caricandole nel sistema. Le illustrazioni di ogni libro sono state pensate per avere un protagonista con l’ovale vuoto, in cui si va ad inserire il volto del bambino protagonista. Per farmi capire Silvia le paragona alle sagome cartonate che si trovano nelle fiere ed al Lunapark, in cui infili la faccia. Il principio è quello, ma portato sul piano digitale. L’utente può sempre vedere un’anteprima del libroprima di acquistarlo e se non si è soddisfatti del risultato si può tornare indietro e fare le modifiche.Per ora il pubblico sta reagendo con entusiasmo: l’idea è convincente ed anche molto preziosa perché valorizza il libro, facendolo amare ancora di più ai bambini. I libri a disposizione attualmente sono 4, ogni storia è declinata sia almaschile che al femminile, in inglese o in italiano ed ha un’età di riferimento in base ai contenuti della storia: per ora da 1 a 7 anni.
Silvia, ovviamente, già pensa di creare altri libri e realizzare storie per fasce d’età più ampie e per coprire vari filoni: quello delle paure,quello delle storie tradizionali modificate e quello delle storie per coppie di fratelli/sorelle ed anzi per questo motivo hanno deciso di tentare la strada del crowdfunding, avviando una campagna su Indiegogo. (link) Per ora in Italia non ci sono molti concorrenti, mentre soprattutto all’estero attività del genere esistono, ma il tipo di personalizzazione propostaè diversa. Tuttavia iDodini si caratterizzano per una cura particolare al valore narrativo. L’aspirazione è di creare libri che abbiano un senso ed una dignità letteraria e artistica di per sé, a prescindere dalla personalizzazione che non è che un valore aggiunto del prodotto. Perché quello che conta qui è il valore della lettura, che non morirà mai. Silvia è convinta che in un mondo sempre più digitalizzato, si tornerà ad apprezzare sempre di più la lettura e il supporto cartaceo. Proprio per questo stanno progettando un’edizione deluxe dei libri: interamente rilegata a mano. Dietro a iDodini, c’è dunque la storia di una mamma, ma anche di una famiglia e di amicizie profonde, ma soprattutto c’è la speranza nel futuro, in un futuro dove i bambini siano adulti protagonisti delle loro storie. Per concludere con le parole di Silvia, che non posso non condividere: “crediamo che attraverso la storia narrata i bambini facciano le prove generali per il loro ingresso nel mondo dei grandi e noi vogliamo dare loro l’opportunità di vivere in prima persona quelle storie e di conservare per sempre il ricordo di quelle avventure e, insieme ad esso, portarsi dietro per sempre una bella sensazione che li leghi al mondo dei libri.”
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