Oggi sono ispirata, lo premetto. Cercherò di contenermi in virtù del fatto che devo lasciare un po’ di spazio in questo post per la proclamazione dei due commenti “vincitori” del post-regalo che ho organizzato circa due settimane fa per festeggiare tutti insieme il terzo compleanno di questo blog. Ebbene si, il terzo compleanno.
Se il 30 aprile di 3 anni fa quando mi accingevo per la prima volta a lasciare Splinder, aprire un blog su Blogger, inventarmi l’acronimo M.O.M.A. e buttare giù il primo post, mi avessero detto dove sarei arrivata oggi con questa creatura, ecco, probabilmente mi sarei fatta una grassa risata.
Perché, dove sei arrivata? Magari ve lo state chiedendo. Beh in fondo da nessuna parte, perché la mia vita non ha mai punti di arrivo, ma ha solo corsie, di scorrimento veloce, di sorpasso, talvolta si ferma pure all’autogrill per fare una pausa. Però sono arrivata con tantissima pazienza, tantissima costanza, tantissimi rospi ingoiati a fare di questo spazio sul web una parte, negli ultimi mesi anche abbastanza consistente, del mio lavoro. Ho lasciato un contratto (che non era stabile, ma era comunque un contratto) per lanciarmi nell’impresa di avviare una ditta individuale, che fa capo a questo sito e si sviluppa poi in tante altre attività che mi portano a scrivere per varie realtà, studiare strategie di marketing, gestire social media, tenere conferenze e corsi, insomma a fare il lavoro per cui ho studiato e che amo. Sono maledettamente fortunata e non passa giorno senza che io me ne renda conto. Ma essere troppo modesti è esattamente come essere troppo pieni di sé, e allora forse penso che un po’ me lo merito e il pensiero mi viene anche quando rifletto sulle persone che ho avuto la fortuna di incontrare in questo cammino e che oggi fanno parte stabilmente della mia quotidianità, non solo come colleghi, ma come amici e confidenti. Alcuni abitano vicini, alcuni abitano lontani e riuscire a vedersi ha sempre il sapore della festa, sono tutti colleghi blogger che, come me, ci mettono passione, dedizione, umiltà. Che come me passano giornate tristi a domandarsi il perché di questo e di quello ma alla fine trovano sempre la forza di andare avanti, perché, credetemi, aprire ogni giorno una pagina bianca e trovare qualcosa da scrivere per voi non è sempre facile. Non è facile quando lo vuoi fare con criterio e con sincero desiderio informativo e divulgativo, perché a caricare due foto in croce sarebbe buono chiunque, e purtroppo, spesso, questi chiunque vengono tenuti in palmo di mano.
Allora ecco, vorrei dire GRAZIE a tutti voi: che mi leggete ogni tanto, che mi leggete sempre e mi riempite di attenzioni sui social network, ai miei colleghi blogger e amici con cui ho vissuto e continuerò a vivere moltissime avventure, non solo lavorative ma anche personali. Il grazie più grande va alla mia famiglia, perché non mi ha preso per matta e ha creduto quanto me in questa avventura, al mio fidanzato che si presta a darmi una mano quando necessario e soprattutto sopporta e supporta la mia vita girovaga, le tante assenze, i viaggi in giro per l’Italia. Ribadisco, sono fortunata, ma a volte non è facile mantenere la rotta e ti viene spontaneo chiederti dove stai andando.
Ma ora veniamo al concorso che ho lanciato due settimane fa, come ho spiegato, si trattava di un regalo che avrei assegnato spontaneamente ai due commenti che mi avessero colpito di più rispondendo alla domanda “Perché M.O.M.A. è rock?”. Sono stata indecisa fino all’ultimo, ma alla fine ho lasciato fare all’istinto e le due t-shirt Myboo sono assegnate a….
La prima è una persona che mi conosce bene e che dunque ha inevitabilmente centrato il punto, la seconda è una persona che invece non conosco ma che mi ha fatto sorridere da matti, e poi, invidia suprema per il fatto che andrà al concerto dei Muse, dico, possiamo farcela andare senza la maglietta giusta? Grazie a tutti quelli che hanno commentato, mi avete fatto intenerire e vi assicuro che non è impresa semplice.
Ora vi lascio con una carrellata di foto dei best moment di questo ultimo anno di M.O.M.A, di noi!
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