Ho usato volutamente il termine “vera” nel titolo perché mi è sembrato l’aggettivo più semplice e al contempo il più calzante per definire la collezione che lo stilista Angelo Cruciani ha creato per la prossima primavera estate 2013 di Misael.Una lunga chiacchierata con Angelo durante un pomeriggio della fashion week, lontani dai riflettori, dal mondo tutto sparkling-amazing-wonderfull delle sfilate, lontani da beceri pseudo fashionisti in cerca di obbiettivi da cui farsi immortalare.Insomma, nello showroom milanese di Misael ho potuto conoscere e scoprire la genesi della nuova collezione parlando direttamente con lo stilista, a quanti questa fortuna? Che dovrebbe poi essere la vera felicità di fare questo lavoro, mica lottare per due foto e un posto in standing che, con i capelli cotonati di quelle davanti, a mala pena si vede un abito. Comunque, non divaghiamo. Con Angelo abbiamo parlato di tante cose, alcune non ve le racconterò perché ho un momento di pseudo egoismo intellettuale e voglio tenerle per me, perché mi hanno fatto riflettere sul momento (e anche a posteriori) su tantissimi aspetti del mondo del blogging.
Parliamo invece della collezione e torniamo a quell’aggettivo che ho usato nel titolo: “vera”.Se dovessimo fare una tabella di quante donne nel mondo portano la 38 e quante la 46, secondo voi, quale colonna sarebbe più alta?
Aspettate a rispondere, non serve che lo diciate, perché sappiamo tutti perfettamente che la seconda colonna sarebbe ben più alta, ma, per qualche motivo che ancora mi è poco chiaro, alla maggior parte degli stilisti non interessa. Se chiedete loro perché, si nasconderanno dietro i soliti “canoni classici della bellezza”, “nella moda si lavora pensando alle mannequin“, “qualsiasi vestito cade meglio su una modella”. Tutte cose su cui potrei anche teoricamente essere d’accordo se la moda servisse solo ed esclusivamente per sognare, ma non è così, la moda è sogno, ma la moda è anche qualcosa di estremamente tangibile: la moda è tutto ciò che di anno in anno e stagione in stagione, ciascuno di noi si metterà addosso per essere comodo, splendente, sexy, scazzato, aggressivo, meraviglioso.E da tutti questi modi d’essere non possono essere escluse le persone che vanno sopra la taglia 42, non si può sistematicamente chiamarle “curvy” e parlare di forme con modelle taglia 44 e alte 180 centimetri. Smettiamola con questa ipocrisia. Chi ha inventato il termine curvy andrebbe severamente punito secondo me.
La realtà dei fatti è che la moda non la fanno gli abiti o gli stilisti, la moda la fanno le persone che portano gli abiti, la moda nasce davvero nel momento in cui un abito viene riempito dalla personalità (e anche dall’eventuale ciccia) della donna che lo porta, e qualsiasi stilista non ne tenga conto, per quanto mi riguarda, non è un vero stilista.Angelo Cruciani, per questa collezione mi ha raccontato di essere partito proprio da pensieri simili, ovvero creare degli abiti che potessero vestire e valorizzare una gamma di taglie dalla 46 (e dico 46 per dire) in giù, e non viceversa. Il risultato è una collezione a mio parere splendida, declinata in diversi mood, una collezione che dimostra la mia teoria di cui sopra: è il vestito che deve essere concepito per adattarsi a chi lo indossa e non il contrario. La bellezza e l’originalità degli abiti sono dati tangibili, così come è tangibile la diversità di ogni donna che deciderà di indossarlo.
La collezione si compone di vari filoni e famiglie tutte da raccogliere sotto il motto “Superare l’ostacolo”. Mondrian Design è caratterizzata dall’utilizzo di un particolare jersey ultra elastico, ovvero il Teknomodal, generalmente utilizzato nell’underwear maschile. Una delle particolari abilità di Angelo Cruciani è quella di dare nuova vita e identità a materiali che mai si sarebbe pensato di utilizzare se non nella loro canonicità, ed invece ecco qui una collezionne con forme inaspettate, forme geometriche mixate tra loro in totale asimmetria per capi che andranno ad adattarsi sul corpo di ogni donna secondo le sue esigenze e la sua creatività.Arabian Emotion vuole reinterpretare il mitico pantacollant anni ’80, che oggi chiamiamo leggins ma sempre quello è, con veli e trasparenze. Giochi di vedo e non vedo e di sovrapposizione di materiali che risulteranno molto sexy e di ispirazione mediorientale.Sport Evening, invece, da nuova vita ai tessuti del mondo del basket nelle nuance dell’oro e dell’argento, il tutto intrecciato con fiori in pelle e fodere di chiffon, rifiniti con nastri metallizzati tipici delle alte uniformi.
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