Pensate ad un’intera giornata trascorsa del laboratorio artigianale di Fausto Colato a Milano, per scoprire come si realizza una cintura in ogni fase, dalla scelta del pellame al confezionamento finale. Se siete bravi e mi seguite sui Social avrete di sicuro visto il live qualche tempo fa sia su Twitter che su Instagram: una bellissima esperienza quella di vedersi aperte le porte di un laboratorio, poter osservare e anche mettere mano alla realizzazione di un accessorio del tutto personalizzato.
Ad accoglierci il designer Paky Sarao, nostra guida in questa speciale mattinata durante la quale io, Valentina e Laura, siamo riuscite a scoprire molti segreti sulla lavorazione artigianale del pellame e della sua trasformazione in una cintura di altissima qualità, ovviamente all’insegna del Made in Italy, un vero e proprio valore per Fausto Colato. È stato incredibile per me, scoprire, passo dopo passo, quanto tempo, cura e attenzione per i dettagli richieda la realizzazione di una cintura 100% artigianale, in totale, li abbiamo contati, sono 24 passaggi sequenziali.
Si inizia, ovviamente, dalla scelta del pellame, si decide subito dopo l’altezza della cintura e poi si procede al taglio con fustelle e un macchinario apposito chiamato trancia. Siamo state noi a “prenderlo in mano” dopo un’azione dimostrativa di Paky, e, anche se con qualche tentennamento, è decisamente una bella sensazione partecipare in modo fattivo a qualcosa che stai realizzando “a tua immagine e somiglianza”. Si prosegue con la cosiddetta “messa in taglia”, ovvero la decisione della giusta lunghezza della cintura, in base ai rispettivi giri vita, ovvio, e all’accoppiamento dei vari pellami tagliati per mantenere il disegno delle squame. Tutte e tre, infatti, abbiamo scelto di realizzare una cintura di iguana. Da allora sono seguiti una serie lunghissima di passaggi che richiedono un’alta precisione, ad esempio la cosiddetta scarnitura per effettuare le giunte, oppure la lucidatura, che si chiama “agatare” poiché viene realizzata proprio con una pietra d’agata. L’ultimissimo passaggio è quello che vede il montaggio della fibbia e, poco, prima la timbratura del pellame, il codice articolo, la taglia e, volendo, anche una scritta o una data personalizzate.
Quante differenze tra la produzione industriale e la produzione artigianale, ragazzi, certo, non stiamo vivendo in un periodo d’oro, ma, quello che cerco sempre di dire a tutti è che è proprio da produzioni Made in Italy come questa che dobbiamo ripartire. Senza accorgercene ogni anno finiamo a spendere centinaia di euro in prodotti che si rovinano e vanno buttati con la stessa velocità con cui Flash Gordon salta da una parte all’altra del globo, e, il bello, è che siamo convinti di risparmiare perché le cifre escono dal nostro portafoglio poco per volta e in piccola taglia…Ma alla fine cosa ci rimane? Tanti prodotti di scarsa o pessima qualità da buttare e l’amaro in bocca. Sono sempre stata sostenitrice dell’acquisto con la A maiuscola, una volta, quello che dura, se non per sempre, quasi. Viva dunque Fasuto Colato, il Made in Italy e chi ogni giorno si impegna per fare in modo che qualità e tradizione restino al primo posto!
Condividi:
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Altro