Siamo giunti quasi alla fine di questa Fashion Week. Come già detto non me la sono goduta molto, lavorando è difficile, e la sera le mie capacità intellettive per giudicare un outfit e sfogliare album fotografici sono ridotte. Sfrutto gli ultimi bagliori di lucidità post weekend per postare qualche scelta dalle sfilate di questo weekend.
Mentre io mi dilettavo tra il White e Pitti alla ricerca dei talenti emergenti, sulle passerelle più importanti andavano in scena dei grandi come Armani, Marni, Byblos, Dolce&Gabbana…solo per citarne alcuni. Ma partiamo da Emporio Armani, Re Giorgio non delude mai. Avrei voluto essere lì.
Mi hanno colpita particolarmente anche le sfilate di Jill Sander e Byblos, quest’ultimo per l’uso raffinato e avanguardistico del colore e Jill Sander per le magnifiche rivisitazioni di abiti dal taglio classico: dei sogni in tessuto. Infine, pizzo pizzo e ancora pizzo per Dolce&Gabbana. Bellissimo in passerella, ma da indossare per le comuni mortali?
Infine il classico raffinato di Emilio Pucci e Marni.
Ma cosa abbiamo realmente capito della moda che ci aspetta il prossimo autunno/inverno? Che gli stilisti hanno voluto puntare su forme piuttosto tradizionali, tagli classici sia per abiti che per pantaloni, camicie e cappotti. Un mood quasi romantico pervade tutte le collezioni, accostato a materiali più “aggressivi” come pelle e le onnipresenti pelliccia ed eco-pelliccia. Handbag e pochette faranno da padrone e i tacchi, almeno quelli da passerella, sembrano aver subito un ridimensionamento in altezza, lasciando spesso e volentieri il posto a slippers, mocassini, brogues e a modelli con forme anni ’50 e ’70.
Thumbs up o thumbs down?
Intanto domani mi attende una mattinata importante, parteciperò infatti all’evento promosso da DHL Express Italy e dalla Camera Nazionale della Moda Italiana “DHL & FASHION: THE BACKSTAGE”.
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