Io GAP e tu?

Finalmente Milano ce l’ha fatta.

Ha accolto direttamente su Corso Vittorio Emanuele il primo megastore (è proprio il caso di dirlo!!!) del brand americano GAP. Non sono andata all’inaugurazione avvenuta il 20 novembre, sabato per la precisione. Il perché non sto qui a dirvelo, anzi si ve lo dico, ero a rilassarmi dall’estetista 😛 e oltretutto l’idea di immergermi nel casino non era proprio allettante.

Così ho aspettato fino ad oggi, anzi fino a stasera. Alle sei ho abbandonato la mia postazione in ufficio e sono andata a vedere e toccare con mano. Non che non avessi mai toccato, anzi, nella mia ultima vacanza londinese avevo praticamente svaligiato un negozio GAP e tra le varie avevo acquistato una maglietta basic di cotone a maniche corte nera con la tradizionale scritta GAP London che ad oggi, dopo mille lavaggi e dopo essere passata per le grinfie della mia collaboratrice domestica che con il ferro non è proprio Goldrake, è assolutamente come nuova.

Ma di questo a voi frega ben poco. Volete sapere come è il negozio? Spettacolare! E non perché lo sia nel senso stretto del termine, lo è per le dimensioni a dir poco mastodontiche dello spazio, lo è per la luminosità degli interni che danno subito un senso di profondità e aria (vogliamo fare un paragone con Abercrombie? Quando si  entra là dentro tra modellacci seminudi, profumo a litri, musica da discoteca e buio, è da sentirsi male sul serio. Io ci sono entrata una sola volta e ho rischiato lo svenimento, in più come commentò giustamente un amico “quando esci di lì ti rimane il profumo appicciato addosso e puzzi come una puttana!”, frase forte, ma rende l’idea! Passetemi(gli) dunque il francesismo…)

Ma dicevo del negozio….I capi sono disposti con criterio, si trovano tutte le collezioni e con un’ampia scelta di colori e taglie. Certo, sono i primi giorni di apertura, bisognerà vedere alla lunga come si evolverà la situazione, ma di GAP mi fido e so che non mi deluderanno.

Presentata anche per l’occasione la capsule collection disegnata dalla maison Valentino per GAP. Capi molto particolari che mantengono però in qualche modo lo stile della jeanseria più famosa al mondo. Non mi hanno entusiasmata, ma io sono per le cose semplici per cui non faccio testo.

Infatti, per premiarmi, mi sono fatta un regalo! (Che cavolo, da quando ho uno stipendio spendo moooolto meno di quando non l’avevo!) e ho anche risparmiato grazie a Vanity Fair che, all’interno dell’ultimo numero (quello con Gianna Nannnini incinta in copertina per intenderci) aveva inserito un coupon sconto del 20% per acquisti nel nuovo store GAP di Milano dal 20 al 24 novembre (lettrici di Vanity Milanesi, il buono scade domani, che ve lo dico a fare….affrettatevi!!!). E così adesso mi sento una vera GAP girl perché nell’armadio ho una felpa classica con cappuccio di un bellissimo colore che ad ora non vi saprei definire ma oscilla tra il viola e il vinaccia (mannaggia non riesco a trovare l’immagine su google, vorrà dire che prossimamente provvederò a fotografarla di persona). Che altro dire?

Sono tornata a casa soddisfatta, so di aver fatto un ottimo acquisto, ad un prezzo davvero più che ragionevole (ero terrorizzata all’idea che aumentassero i prezzi rispetto all’estero in puro stile “bevenuti in Italia, patria di fregature e ladruncoli di bassa lega!”) e cosa ben più importante: ho svecchiato e colorato un po’ il mio guardaroba. Ultimamente mi sono resa conto che mi vesto come una nonnina. Sarà per il bon ton che ci tengo ad avere in ufficio (anche se formalmente non è richiesto), sarà per le scarsissime occasioni di vita modaiola, mondana, giovanile ecc. Insomma ne avevo bisogno.

Inutile aggiungere che mi sono innamorata di mezzo negozio e ho già deciso come scrivere la letterina a Babbo Natale. In fondo manca solo un mese al suo arrivo, e c’è un po’ di bambina in ogni donna a cui viene chiesto cosa piacerebbe trovare sotto l’albero….

Vi lascio con qualche immagine dello store e della campagna realizzata per lanciarlo!

Alla prossima!!!