Come molti di voi che seguono il blog da sempre sanno (visto che tempo fa, quando avevo ancora tempo, scrivevo parecchie recensioni di libri), sono una lettrice piuttosto onnivora e appassionata. La mia stanza-ufficio è letteralmente invasa, tra le altre cose, da libri di ogni genere. Negli anni universitari, durante il periodo natalizio, ho sempre lavorato in una libreria per il piacere di stare in mezzo alla carta stampata, consigliare un buon regalo e impacchettarlo ai clienti. Insomma, leggere è uno dei passatempo che più amo e che ho amato fin dall’infanzia.
Con l’arrivo sul mercato dei vari e-reader mi è venuto spontaneo storcere il naso, e ancora adesso sono convinta che nulla potrà mai sostituire la magia della carta stampata, dell’aprire un libro appena acquistato e sentire quel profumo di carta “nuova”, che man mano evapora, pagina dopo pagina, per lasciare il posto al profumo della tua casa. Quest’inverno, dopo che padre e moroso sono diventati entrambi felici possessori di un Kindle, ho iniziato a riflettere sulle opportunità di risparmio (di spazi e costi) offerti da un e-reader, e dopo svariate letture di recensioni online ho scelto di chiedere a Babbo Natale un Kobo Touch.
Per chi non lo sapesse Kobo è l’e-reader Mondadori, proclamato il migliore del 2012 dalla rivista Wired, venduto al prezzo bomba di 99€ (vista la tecnologia touch screen). Lo schermo a 6 pollici presenta la tecnologia eInk Pearl a 16 tonalità di grigio. Cosa significa? Significa che è come leggere la carta stampata e, in totale assenza di retroilluminazione, la vista non si stanca affatto. È dotato di wifii, dunque è possibile sia acquistare gli e-book direttamente dal dispositivo, sia condividere in tempo reale la propria esperienza di lettura sui social network come Facebook. Contiene fino a 1.000 e-book e la memoria è espandibile fino a 30.000 con una micro SD.
Kobo Touch pesa pochi grammi ed è davvero maneggevole: ultimamente alcuni tomi rilegati era davvero diventato impensabile poterli leggere a letto prima di dormire (che poi è il momento migliore per dedicarsi ad un buon libro), questo significa che non importa quante pagine volete leggere, il peso del Kobo sarà sempre lo stesso e sarà semplicissimo trovare una posizione comoda in cui adagiarsi dedicandosi alla lettura.
L’ho inaugurato il 24 notte e ho già letto 4 romanzi, perché non ho il pensiero di dover spendere troppi soldi per le mie letture, perché posso leggere tranquillamente la sera prima di dormire senza farmi venire la cervicale, perché è comodo da portare con me in viaggio e occupa un piccolissimo spazio in borsa.
Certo, il fascino e l’amore per la carta stampata, sono tutt’altra faccenda, da qui al futuro quando incontrerò libri particolarmente amati, credo che ne comprerò anche una versione cartacea, perché la libreria, quella fisica intendo, non può rimanere non aggiornata, nel frattempo riscopro il piacere di leggere tanto senza spendere un capitale e senza ricorrere a prestiti o biblioteche (che ho sempre mal digerito, un libro deve essere prima di tutto MIO, ma questa è una deformazione mentale).
Se siete lettori accaniti come la sottoscritta e avete ancora dubbi che vi tormentano, lasciateli perdere e apritevi alla novità, non vivetelo come un tradimento: io continuerò ad andare in libreria e a perdermi nei corridoi e nel profumo di carta. Ma forse questo successo dell’e-book spingerà le case editrici a riflettere meglio e a trovare una soluzione che agevoli i costi dei libri, le loro dimensioni, il loro peso. Me lo auguro davvero e intanto mi lascio conquistare anche dagli accessori che si trovano sul web, dall’Inghilterra infatti, ho acquistato questa Kobo case, davvero perfetta per me.
Keep Calm and Read a Book!
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