Glovo è un’app, disponibile per iOS e Android, che porta il concetto di delivery a un livello superiore: essa non consegna solamente food, ma permette ai propri utenti di ricevere qualsiasi cosa di cui abbiano bisogno in pochi minuti. Glovo infatti – attraverso i propri corrieri (detti glovers) – acquista, ritira e consegna tutto quello che vuoi in tempi brevissimi. Abbiamo avuto la possibilità di fare due chiacchiere con Matteo Pichi, Country Manager italiano per Glovo, che ci ha spiegato nel dettaglio i vantaggi dell’app.
Ciao Matteo, innanzitutto potresti spiegare nel dettaglio che cos’è Glovo a chi non la conoscesse?
Glovo è, a mio parere, l’evoluzione del delivery perché rappresenta un passaggio successivo. Essa – infatti – ha il desiderio e la pretesa di rendere la città più accessibile. Per questo non ti parlo solo di consegne di food, ma di tutto ciò che è presente in città (vestiti, scarpe, tecnologia, prodotti di cosmetica ecc). Glovo ha l’ambizione di essere magica, perché qualunque cosa chiedi noi te la portiamo. Siamo arrivati in Italia a Marzo, in seguito all’acquisizione di una startup di food delivery, chiamata Foodinho, e per questo eravamo già abbastanza conosciuti. Quindi avevamo già molti partner e col tempo ci siamo espansi. Ora qualunque esercizio locale presente in città è con Glovo. In questo momento ci stiamo spostando verso un concetto di marketplace: da una parte i nostri utenti possono scegliere in autonomia ciò che desiderano, dall’altra siamo noi che proponiamo loro prodotti che vanno – come già detto – dalle più svariate categorie (food, fast food, medicinali, abbigliamento ecc). Gli utenti fanno gli ordini ai nostri glovers, la persona più vicina riceve la richiesta e la consegna nel luogo che preferiscono in un tempo brevissimo. Pensa che il tempo di attivazione di un ordine è di circa un minuto e in massimo un’ora avviene la consegna. Stiamo avendo un successo fortissimo: questo perché quando una persona sceglie Glovo sceglie un servizio completo. È una sfida bella e stimolante, perché soprattutto all’inizio abbiamo ricevuto le richieste più svariate e folli. Però siamo molto soddisfatti di quello che abbiamo raggiunto finora.
Da dove nasce l’idea?
La società nasce – a Marzo 2015 – sulle spiagge di Barcellona da un’idea del nostro founder e CEO, Oscar Pierre, un ragazzo di 22 anni. Lui lavorava in una grande società come ingegnere aerospaziale e ha deciso di lasciarla perché aveva l’intenzione di creare Glovo. Inizialmente sembrava un’utopia, ma poi ci è riuscito. L’idea era chiara fin dall’inizio, la vera sfida era la realizzazione.
In quante città è presente Glovo al momento?
Glovo, al momento, è presente in 8 città. Barcellona (città in cui è nata l’idea, come già detto), Madrid, Malaga, Parigi, Siviglia, Valencia, Saragozza e in Italia – per ora – solo a Milano.
E in futuro?
Innanzitutto a brevissimo saremo anche a Roma (da cui provengo), una città grande e quindi sarà una sfida ancora più impegnativa. In seguito vorremmo coprire tutti i più importanti capoluoghi di provincia. Si partirà, ovviamente, da quelli che hanno maggior volume, maggior traffico però siamo pronti e non vediamo l’ora. Per quanto riguarda l’estero, il nostro obiettivo è coprire tutto il Sud Europa e l’Europa Centrale. Di sicuro i primi tre paesi in cui Glovo sarà completamente diffusa saranno Italia, Spagna e Francia. Fuori dal nostro continente, invece, abbiamo considerato l’America Latina e ne stiamo parlando. Vedremo.
Qual è il vostro target?
Questa è una bella domanda… Chiaramente noi puntiamo a tutti. Ci rivolgiamo a tutte le persone che amano il mobile, che amano l’innovazione. Il nostro obiettivo è essere accessibili a tutti, quindi il nostro target è inclusivo.
Quanti download ha raggiunto Glovo?
In Italia lo hanno utilizzato circa 100.000 persone. Penso di poter dire che ci sono circa 500-1000 nuovi utenti ogni giorno.
È possibile fare ordini anche attraverso il sito?
Sì, il sito c’è ed è funzionante. Il mondo – però – oggi è sul mobile: le persone tendono, infatti, a utilizzare soprattutto il mobile anche perché la velocità di un ordine è diventata veramente bassa. Noi stessi anche se abbiamo il computer preferiamo usare lo smartphone perché molto più immediato e comodo.
È presente una commissione sugli ordini?
La commissione non c’è… c’è una piccola feed di consegna, dipende se l’esercizio è convenzionato o meno con noi. È comunque bassissima, mediamente 2/3 € e arriva a un massimo di 6 €, in base anche alla distanza. Il feed è comunque in linea con gli altri delivery, forse addirittura più basso. La grande sfida è abbassare questo feed di consegna, per questo cerchiamo accordi con i partner. Vorremmo che siano loro a pagare il servizio, non i clienti.
Qual è il vantaggio competitivo di Glovo?
Il fatto che ti puoi servire dal negozio locale con l’agevolazione della consegna è un plus. Noi portiamo il delivery a negozi che, diversamente, ne sarebbero sprovvisti. È una filosofia win-win perché, oltre a guadagnarci noi, i negozi che si affiliano a Glovo ottengono visibilità in tutta la città, non solo nel loro quartiere. Glovo punta ad accelerare il mercato locale, altri servizi invece lo uccidono.
Perché un utente dovrebbe scegliere Glovo e non servizi più affermati e conosciuti?
Gli altri servizi hanno una scelta di prodotti molto limitata rispetto a quella che offriamo noi. Inoltre quello che gli altri ti consegnano in 24 ore, noi te lo consegnamo in 30 minuti massimo. Da non dimenticare, infine, che – a differenza di altri – con Glovo la transazione viene completata nel momento in cui viene consegnato il prodotto e non prima.
Qual è la vostra strategia comunicativa per farvi conoscere ancora di più dagli utenti?
Siamo molto esperti di marketing e di tutte le nuove tecnologie, però il passaparola è fondamentale per una società come la nostra. Se una società si affida esclusivamente ai tools di Google e Facebook non va bene ed è dipendente da loro. Fortunatamente, i clienti che utlizzano Glovo lo dicono agli amici e ai conoscenti e questo ci sta aiutando da morire. La nostra è una comunicazione che nasce da un lato dal territorio e dall’altro anche noi cerchiamo di accelerarla attraverso diversi strumenti, ma utilizzandoli con cervello.
Ci puoi rivelare qualche anteprima e novità?
Adesso stiamo aggiungendo un nuova categoria, molto innovativa per noi: gli utenti potranno noleggiare (o anche comprare) abiti di lusso. Su Glovo, grazie a una convenzione con una società che affitta abiti di lusso, saranno disponibili con sconti anche del 90%. Ci sembrava una cosa molto interessante e vantaggiosa per i nostri clienti.
Obiettivi per il futuro?
Sicuramente garantire un’efficienza massima: migliorare, quindi, le piccole cose. Perché – alla fine – in un servizio sono le piccole cose a fare la differenza, sia in positivo che in negativo. Vogliamo che tutti i nostri clienti siano soddisfatti e questo è veramente difficile. Ci riteniamo contenti di come stiamo gestendo tutto, ma si può sempre migliorare. Inoltre, ci piacerebbe che Glovo fosse sempre più accessibile a tutti gli esercizi locali. Vorremmo che fosse uno strumento utilizzato da tutti che, da una parte, dà più lavoro a loro e, dall’altra, dà più lavoro alle nostre risorse. A mio parere tutto ciò è molto positivo per la città.
Grazie Matteo, ti ringraziamo per la chiacchierata e per averci spiegato nel dettaglio in cosa consiste Glovo!
Grazie a voi, è stato un piacere!
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