Immaginate di partire da Milano con nebbia e pioggia. Immaginate ora di atterrare a Napoli con sole, cielo azzurro e solo qualche nuvola bianca. Immaginate di fare un viaggio di crica 45 minuti e trovarvi all’ingresso di un Hotel così ricco di storia che le pareti sembrano sussurrare. Se avete immaginato giusto, e mi avete seguita sui Social a Novembre, siete arrivati con me al Grand Hotel Excelsior Vittoria a Sorrento.
Non vorrei risultare ridondante, ma si potrebbe definire questo hotel un pezzo di storia del nostro paese e non solo. Tra i corridoi hanno camminato alcune delle personalità più influenti al mondo, in diversi ambiti, le stanza hanno accolto regine, rappresentanti della politica internazionale, star e celebrity d’oltreoceano, ma anche nostrane. Qui Caruso ha trascorso 9 mesi della sua vita, qui Lucio Dalla è approdato per caso una sera con la barca guasta e qui si è fermato, come per un colpo di fulmine, tornando spesso come in buen retiro a rilassarsi e comporre le sue canzoni (Caruso, uno dei suoi brani più famosi, non a caso, è stato qui composto).
Ci accoglie per pranzo la Signora Lidia Fiorentino, attuale capostipite della famiglia proprietaria del Vittoria e vera e propria memoria storica di tutto quello che l’Hotel ha rappresentato e rappresenta. Una donna di una forza ed energia incredibili, subito trasmesse con divertenti aneddoti sulla sua vita, il suo lavoro (costante ancora oggi), la sua famiglia. Tra una mozzarella di bufala e un menù che mi ha riportata ai pranzi in famiglia con la cucina ineguagliabile della mia nonna napoletana doc, il pranzo si è protratto fino alle 16.00.
Giusto in tempo per un appuntamento all’insegna del relax all’interno della Boutique SPA La Serra: una corsa sotto il temporale improvviso insieme a Sonia e l’ingresso in quello che davvero sembra un mondo parallelo all’interno dell’enorme complesso dell’Hotel. Questa SPA, infatti, è un piccolo gioiello, una serra dell’800, completamente ristrutturata e concepita secondo i principi olistici del Feng-Shui. All’interno due suite di trattamento con giardino privato, una delle quali, volendo, è anche doppia, per trattamenti di coppia e ricorrenze speciali. Io ho avuto la possibilità di provare anche un trattamento, un vero e proprio rituale antistress che mi ha colto alla sprovvista per la sua efficacia. Io, di solito molto attenta e vigile anche in SPA (altrimenti come potrei scriverne?), mi sono completamente lasciata andare alla stanchezza di questo periodo e, coccolata da un massaggio distensivo a piedi, corpo e viso, mi sono appisolata come una bimba, accompagnata dal profumo delle essenze aromaterapiche scelte per me.
Un’ora per riposarsi e godersi la camera deluxe vista mare. Il golfo di Sorrento, infatti, si apre davanti all’Hotel e la vista lo abbraccia completamente. Una sensazione di cui godere di giorno, ma anche al buio, circondati dai riflessi delle luci sull’acqua del piccolo porto sottostante e del mare aperto. Non serve quasi dire che le stanze siano dotate di ogni comfort possibile, quello che colpisce è la cura nell’arredamento che coniuga sapientemente antico e moderno e valorizza i dettagli, come il pavimento del bagno, dell’800, riportato al suo antico splendore da un recente restauro.
All’ora di cena ci siamo ritrovati tutti nel Giardino d’Inverno per un aperitivo di chiacchiere e risate, questa voglia in compagnia di Guido Fiorentino, CEO dell’Hotel e, come vi suggerirà il cognome, figlio della Signora Lidia conosciuta a pranzo. La serata è proseguita piacevolmente in uno dei ristoranti dell’Excelsior Vittoria, un grande orgoglio visto che si tratta del Ristorante Bosquet dello chef stellato Luigi Tramontano. Un menu fatto apposta per noi con l’intento di farci scoprire come sapori appartenenti alla cucina mediterranea tradizionale possano diventare assolutamente straordinari se accostati tra loro dall’estro di un giovane chef pieno di entusiasmo e di voglia di esprimersi. Non sono un’esperta di cucina, ma amo mangiare (chi non ama mangiare bene?) e devo dire che mi sono alzata da tavola con la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza vera e propria, non una cena, un’esperienza.
Il secondo giorno, dopo una colazione vista mare con i gabbiani ad osservarci dalla terrazza, siamo partiti per Napoli: qui abbiamo trascorso l’intera giornata in un susseguirsi continuo di scoperte della città, di luoghi inediti e, ancora una volta, di sapori. Per dovere di completezza e per cercare di non essere troppo prolissa in questo post, vi parlerò di questa giornata in un altro post. Vi basti sapere che… Napoli in un giorno? Si può e si deve, anche se si è a Sorrento solo di passaggio. Al Grand Hotel Excelsior Vittoria possono organizzarvi uscite e itinerari a seconda delle vostre esigenze.
Terzo e ultimo giorno: una site inspection dell’Hotel ci ha portato a vedere dal vivo i luoghi di cui la Signora Lidia ci aveva raccontato al pranzo di benvenuto. So che sembra banale, e forse non tutti lo capiranno, ma per me, cresciuta a pane e musica, e ancora oggi cantante nel tempo libero, entrare nella Suite Caruso e nella Suite Dalla, è stata un’emozione. Per motivi diversi. Nella prima perché il tempo sembra essersi fermato al 1921, anno in cui il famoso tenore soggiornò qui per circa 9 mesi, nella seconda perché il ricordo di uno straordinario protagonista della musica italiana scomparso prematuramente è ancora vivo, con molte delle sue canzoni ci sono cresciuta. “Qui dove il mare luccica, e tira forte il vento. Su una vecchia terrazza, davanti al Golfo di Sorrento…” l’incipit del brano Caruso che ha reso Lucio famoso in tutto il mondo grazie al ritornello “Te voglio bene assaje”, è letteralmente visibile e vivibile sostando anche solo qualche minuto sulla terrazza. Una terrazza che c’è davvero, esiste, ci ho camminato sopra e forse per qualche minuto ho anche pensato di essere quella ragazza abbracciata dopo che aveva pianto.
E se esci dall’Hotel? Sempre ammesso che si abbia voglia di uscire da un piccolo paradiso come quello, Sorrento merita comunque una visita, tra le sue viuzze strette, i balconi delle case che quasi si abbracciano l’uno con l’altro in un tripudio di colori e tessuti dei panni stesi ad asciugare. Un susseguirsi di negozietti che propongono artigianato locale e specialità culinarie a cui è difficile resistere.
E poi c’è sempre lui, il Golfo, con il mare di un blu che più blu non si può, e quei gabbiani, che ormai hanno confidenza con l’uomo tanto da avvicinarsi a pochi centimetri, tanto da permetterti di scattare una foto ricordo così. Click.
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