Sardegna Grand Hotel Terme: 3 giorni di relax e buon cibo!

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Sardegna Grand Hotel Terme, quando mi hanno comunicato la meta quasi non ci credevo, 3 giorni di relax in una delle regioni di più belle d’Italia? Dopo il periodo di super stress appena passato mi sembrava quasi un sogno, una di quelle possibilità che piovono letteralmente dal cielo, e vanno vissute a 360°.

Partenza di buon mattino da Linate in direzione Cagliari, il Sardegna Grand Hotel Terme si trova in località Fordongianus in provincia di Oristano, a circa un’ora di macchina dall’aeroporto di Cagliari, per l’appunto. Questa grossa struttura termale sorge proprio in prossimità della fonte naturale stessa (con una storia millenaria) e dispone di camere adatte a tutte le esigenze, dalle 24 Energia (camere standard) alle 30 Equilibrio (con vista sulla campagna), alle 16 Estasi (con vista piscine esterne), alle 10 Empatia con parquet e biancheria anti-acaro, alle 10 Suites con servizi pro e una dimensione più ampia. Io ho alloggiato in una Estasi con vista piscina e devo dire che mi sono subito innamorata di un dettaglio: l’ampio terrazzo, con lettino e poltroncine, su cui prendere il sole e godersi il panorama.

Il primo giorno non poteva che essere una full immersion di benessere, utilissimo dopo la sveglia all’alba e il viaggio in aereo (non so a voi ma io rimango sempre provata dall’aereo, che siano viaggi lunghi o brevi la mia cervicale, subito dopo, si lamenta sempre!). Dopo un light lunch a buffet nel ristorante del Sardegna Grand Hotel Terme e una site inspection delle strutture più interessanti, ci siamo ritrovate tutte pronte nella hall, con accappatoio e costume, desiderose di un rigenerante bagno nella piscina esterna con acqua riscaldata. Ma andiamo con ordine.

Ciò che colpisce immediatamente della struttura è il fatto che sia concepito con la forma di un veliero, dal primo piano, infatti, dove si trova la sala colazione, è possibile affacciarsi verso il piano inferiore e notare benissimo la forma degli spazi che ricorda, appunto, quella di un’enorme imbarcazione. L’arredamento super moderno crea il giusto contrasto, illuminando gli spazi in un gioco di bianco, rosso, blu e caldo legno sul pavimento.

Una foto pubblicata da Alessandra Pepe (@alemomastyle) in data:

Continua la perlustrazione con l’accesso all’area benessere, davvero immensa, oltre alle piscine esterne e a quella interna di cui vi ho già accennato (tutte collegate tra loro e con giochi d’acqua e idromassaggi che funzionano a pulsante, dunque a piacimento), nello stesso spazio troviamo un’area wellness con doccia cromoterapica, biosauna, fiotto freddo riattivante, percorso a ciottoli di fiume per massaggio plantare, cascata termale a diluvio e un’area relax con tisane e lettini.

Sardegna-Grand-Hotel-Terme-piscine-esterne-relax

Scendendo al piano -1 della struttura, invece, si trova la zona riservata ai trattamenti e alle cure prenotate (effettuabili anche da clienti esterni all’Hotel che beneficiano di un ingresso separato): le terapie proposte sono davvero moltissime, dalla classica fango-balneo terapia, ai fanghi freddi per problemi circolatori o quelli anticellulite, inalazioni, svariati tipi di massaggi, riflessologia plantare, Stone Massage, Massaggio Californiano, Massaggio Ayurveda, e questi solo per citarne alcuni. Per questo primo giorno, dopo aver provato ogni piscina termale disponibile ed essermi rilassata a dovere, mi è stato offerto un massaggio rilassante di 50 minuti, una vera coccola di benessere, che aiuta a sciogliere le tensioni articolari e muscolari, anche grazie all’aromaterapia: tutti i prodotti utilizzati nel centro benessere fanno parte di una linea marchiata proprio Sardegna Terme e studiata dagli esperti in base alle esigenze del centro, dei professionisti che vi lavorano e, ovviamente dei clienti.

Rigenerate e con la pelle super morbida e profumata ecco in arrivo la prima cena: avvertenza per i golosi, le immagini che vedrete sono davvero da leccarsi i baffi, lo chef ha creato dei menù degustazione apposta per noi per entrambe le serate di permanenza, il primo a base di pesce, il secondo di carne, si tratta di pietanze speciali che, per correttezza, devo dirvi che non corrispondono a quelle riportate sul menu alla carta dell’Hotel, che sarà di certo ottimo e all’altezza, però mi sembra giusto precisarlo. Da “pescivora” quale notoriamente sono, ho davvero apprezzato moltissimo la prima serata, sapori mediterranei, alcuni tipici della Sardegna, che incontrano sperimentazioni ed elementi di nouvelle cousine, un tuffo nell’infanzia con il pane carasau, che il mio nonno, sardo di Cagliari, da piccola mi portava sempre dai suoi viaggi dicendomi: “Ecco la Carta da Musica” e io, mentre sgranocchiavo, mi immaginavo che potesse iniziare  suonare da un momento all’altro.

Sardegna Grand Hotel Terme cena tipica pesce-compressedMa la full immersion nell’ottimo cibo non è finita qui, il secondo giorno, infatti, inizia all’insegna delle degustazioni nei dintorni di Cagliari e Oristano, alla scoperta di aziende agricole e biodinamiche, spesso a conduzione familiare. Alle 10 del mattino sto già assaggiando dell’ottimo vino presso Azienda Agricola “Famiglia Orro”, vino ma non solo, anche qui, a condire l’immancabile pane carasau assaggiamo conserve e marmellate di verdura, purtroppo, vista la mia allergia all’aglio, mi sono dovuta “accontentare” di quelle che non lo presentavano tra gli ingredienti: ottime quelle all’Asparago, alla Cipolla e al Peperone. Un’altra prelibatezza, riscoperta da un’antica ricetta di famiglia e riportata in produzione, sono le cosiddette Oìa Pistada, tradotto, olive verdi pestate e denocciolate in olio extra vergine d’oliva, in una versione normale e in una piccante. Pressoché infinita la scelta dei vini, dalla Vernaccia di Oristano allo Spinarba Rosso Nieddera Valle del Tirso, entrambi ottimi (con la mia preferenza che va sempre leggermente sul bianco, ma è un gusto estremamente personale).

Famiglia-Orro-cascina-didattica-Sardegna

Prosegue il tour con l’arrivo alle Fattorie Cuscusa, qui siamo stati accolti proprio “come in famiglia” e siamo stati subito condotti negli spazi in cui vivono, con la maggior naturalezza possibile, ma anche con tutti i controlli del caso, 1200 ovini, tutti allevati in regime biologico tramite l’uso di foraggio, mais ed erba medica di produzione della fattoria stessa. L’aspetto sicuramente più interessante è stato visitare il laboratorio di produzione del formaggio, soprattutto per me che mangio solo formaggi ovini, qui abbiamo trovato anche dei ragazzi giovanissimi che svolgevano uno stage scolastico, un vero e proprio momento di formazione al mestiere, alla faccia di chi dice che i giovani non vogliono più affrontare i lavori di un tempo. Dopo aver assaggiato e degustato dell’ottimo formaggio (e anche comprato sottovuoto da portare a casa, lo ammetto!) e fatto un altro brindisi con bollicine e il momento di spostarci nell’ultima tappa di questo mini tour eno-gastronomico.

Fattorie-Cuscusa-allevamenti-ovini

Produzione-formaggi-Fattorie-Cuscusa

Per pranzo ci aspettavano infatti da Olianas, una tenuta 60 chilometri a nord di Cagliari, 65 a est di Oristano, al confine meridionale della provincia di Nuoro. Qui Toscana e Sardegna si fondono nella storia di tre amici, Stefano Casadei, Artemio Olianas e Simone Mugnaini uniti dalla condivisione di una filosofia di produzione di vini di qualità basata sul rispetto per l’ambiente e per la natura. Ad Olianas si producono vini non solo biodinamici ma biointegrali. Antipasti misti e un ottimo porceddu alla brace, il tutto condito ovviamente dagli assaggi dei vini di produzione dell’azienda, hanno concluso ottimamente la mattinata, peccato per il tipico vento sardo e la pioggia che ci hanno colti sul finale e, infroddoliti fin nelle ossa, ci hanno accompagnato fino al ritorno al Sardegna Grand Hotel Terme, dove fortunatamente un trattamento viso al calduccio della SPA ci aspettava  per rigenerarci dopo l’impegnativa mattinata in campagna. Cena in Hotel, questa volta a base di carne, come vi ho anticipato qualche riga sopra, e poi tutti a nanna in vista dell’impegnativa ultima giornata che, verso sera, ci riporterà a Milano.

Tenuta-Olianas-Sardegna

Vini-Tenuta-Olianas-Sardegna

Botti-a-terra-Tenuta-Olianas

L’ultima mattinata, infatti, è dedicata alla scoperta della cultura del luogo: anche se la colazione mi è quasi andata di traverso perché qualcuno mi ha dato della capra, dei miei 5 anni di Liceo Classico, dei 5 successivi di facoltà di Lettere e dell’amore personale per l’antica storia romana, non amo fare sfoggio. Mi piace ascoltare le guide, che hanno sempre qualche aneddoto e curiosità “viva” da aggiungere a quel che già si impara sui libri. Si inizia dalle terme di Fordongianus, sì, proprio quelle da cui attinge lo stesso Sardegna Grand Hotel Terme di cui siamo state ospiti, il sito archeologico risale appunto all’epoca romana, anche se vi sono testimonianze di un’origine ancora più antica, i Romani furono però quelli che, con l’arrivo nel territorio, apportarono le modifiche più significative, permettendo alla zona di diventare una delle più significative per l’epoca. Migliorarono la rete viaria, costruirono acquedotti, le terme, un anfiteatro e un ponte sul fiume Tirso. Il periodo di massimo splendore fu proprio durante l’impero di Traiano, la città visse un momento di grande fervore, con ampliamento delle terme e anche una continua attività edilizia di cui si trovano resti anche all’interno di abitazioni private. Ma non è finita qui, più avanti nei secoli si scopre che Fordongianus fu un punto di riferimento anche in epoca bizantina come testimoniato dall’epistolario di Gregorio Magno, nonché un centro chiave per l’evangelizzazione della zona. E l’epoca di dominazione spagnola è ben visibile all’interno della Casa Aragonese, altro sito che abbiamo avuto la possibilità di visitare. Qui è ben visibile uno spaccato di quello che doveva essere la vita signorile durante il periodo di dominazione spagnola, si tratta di una tipica abitazione di fine ‘500 ad uso domestico, si sviluppa su un unico piano composto da 7 stanze tutte comunicanti tra loro, alcune delle quali affacciano sul portico di ingresso e altre sul giardino retrostante. Colpiscono in particolar modo le decorazioni con forme gotiche-aragonesi presenti su porte e finestre ed è interessante anche la piccola mostra di oggetti di uso quotidiano per la gestione della casa e del giardino-orto, oltre che della stalla.

Vapori-acque-sorgive-naturali-terme-Fordongianus

Terme-romane-Sardegna-Grand-Hotel-Terme-Fordongianus

Esterni-Casa-Aragonese-Fordongianus

Ma la visita culturale non si ferma qui, prima di muoversi verso l’aeroporto (con qualche ritardo dovuto al fatto che, forse, al posto di discettare di capre e cultura, sarebbe stato meglio andare tutti, e  non solo la nostra accompagnatrice, a fare scorta di dolci tipici locali…), infatti, è il momento di scoprire il fascino che si nasconde dietro una delle attrazioni storiche più celebri, e al contempo misteriose, della Sardegna: un nuraghe. Nello specifico quello che ci siamo fermate a visitare era il Nuraghe Losa in località Abbasanta, il nucelo centrale è costituito da da un nuraghe a tholos di tipo complesso a pianta trilobata, svettato in corrispondenza del piano superiore. Il nuraghe si articola in una torre principale troncoconica intorno alla quale sono disposte tre torri minori unite da cortine murarie a contorno concavo-convesso. Entrare, camminare all’interno, salire le scale che portano ad una delle torri (e poi scenderla, sentendo le urla e i rimproveri direttamente dal mio ginocchio malandato), è stato decisamente affascinante: non si sa molto della civiltà nuragica e i perché e i percome della sua nascita e della sua sparizione con conseguente abbandono dei nuraghi stessi è in gran parte ancora un mistero, che vale la pena di essere approfondito con una visita guidata.

Insomma, questi intensi 3 giorni finiscono qui: permettetemi una piccola chiosa, senza nessun intento polemico, ma solo narrativo dei fatti. In 6 anni che faccio questo lavoro i viaggi stampa e i blog tour li conto ormai sulle dita di più mani, detto questo non mi era mai successo di sentirmi così a disagio nello scrivere un post di resoconto dell’esperienza. Disagio, mi spiace dirlo, dovuto a chi ci ha accompagnate nel percorso e al comportamento poco consono e corretto nei confronti non tanto nostri, ma dell’intera categoria blogger. Ringrazio invece di cuore tutti coloro che ci hanno accolto e ospitato con calore, in primis il Sardegna Grand Hotel Terme, ovviamente, e a seguire la Famiglia Orro, la Fattoria Cuscusa e i soci della Tenuta Olianas, un grazie alle due guide di Fordongianus e all’energica guida del Nuraghe Losa. Se vi consiglio questo itinerario? Ovviamente sì, tenendo però bene a mente che si tratta di una scoperta del territorio che dovete fare in auto, quindi potreste prendere in considerazione il noleggio di una vettura all’aeroporto di Cagliari, se arrivate in aereo, mentre se arrivate in traghetto meglio portarvi la vostra autovettura. In alternativa, organizzando un transfer di comune accordo con l’Hotel, potete sempre godervi un weekend di solo e meritato relax e cure termali al Sardegna Grand Hotel Terme.

Nuraghe-Losa-Sardegna

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